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Fotovoltaico, le regole che penalizzano l’agricoltura


Sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i decreti sui nuovi regimi di incentivazione per le fonti rinnovabili elettriche e per il fotovoltaico. Nonostante il lavoro svolto in Conferenza unificata per migliorare i provvedimenti proposti dai Ministeri competenti, a giudizio di Confagricoltura i risultati non sono positivi. La nuova regolamentazione ha apportato solo limitati e marginali miglioramenti rispetto al ruolo che le imprese agricole hanno per lo sviluppo dell’energia alternativa. Nel quinto conto energia, ad esempio, i fabbricati rurali, ai fini dell’accesso alle tariffe, non sono equiparati agli altri edifici; le serre fotovoltaiche subiscono un’ulteriore restrizione sulla superficie ricopribile da pannelli che scende dal 50 al 30%; le tariffe onnicomprensive e quelle premio per l’energia consumata in sito non sono convenienti neppure per i piccoli impianti, ovvero quelli che interessano maggiormente il settore primario; per i piccoli impianti agricoli non c’è più la priorità di accesso al registro. Per quanto riguarda il decreto sulle altre fonti rinnovabili, per Confagricoltura permangono ancora problemi legati alle tariffe base, comunque insufficienti per realizzare gli investimenti; ai premi che richiedono tecnologie non facilmente applicabili agli impianti di potenza inferiore a 1 Mw; alle procedure di accesso, sia in relazione al registro, sia alla tipologia di alimentazione dell’impianto.