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Fiero dei Des lunedì 10 ottobre a Bellino


E’ una delle più antiche manifestazione della ruralità alpina, la Fiero dei Des che ha ripreso vitalità negli ultimi anni grazie alla voglia di futuro dell’associazione Pastur de Blins, sostenuta dall’associazione regionale allevatori (Arap).
Siamo a Bellino, il paese delle dieci frazioni dispiegate dai 1500 ai 2 mila metri, nel ramo estremo sulla destra orografica dell’alta val Varaita.

Quest’anno la “Fiero” cade lunedì 10 ottobre. Mandrie e greggi troveranno sistemazione fin dal primo mattino nell’ampia distesa di pascolo del Melezé, nei pressi dell’omonimo Rifugio. Qui pulsa la giornata zootecnica che per gli allevatori valligiani rappresenta il momento di passaggio tra la stagione dell’alpeggio e il ritorno nelle stalle in vista del lungo inverno montano.

Valutazioni, contrattazioni, affari, e una folkloristica lotteria che mette in palio un vitello di razza piemontese con campanella, si susseguiranno fino al tardo pomeriggio, nella consueta folla di operatori e turisti. A far da corona alla parata di animali agghindati a festa, decine di bancarelle ed espositori di attrezzature e macchine agricole. Grandi polentate, la musica occitana dei QuBa (il duo Giuseppe Quattromini e Simonetta Baudino) e i canti del repertorio popolare accompagneranno il pomeriggio del Melezè, fino all’estrazione dei premi.

Spiega Roberto Chialva, presidente dell’Arap: “La nostra presenza alla Fiero dei Des dimostra l’attenzione del sistema allevatoriale alla zootecnia di montagna, un comparto che va sostenuto per il suo valore economico e per la funzione sociale di presidio delle terre alte”.

Per chi salendo alla Fiera vuole scoprire il vallone, sarà curioso sapere che i tratti originari della “bellinesità” sono stati studiati da un gruppo di antropologi guidati dal canadese Wallman. Borgata Chiesa è il fulcro del Comune e si sviluppa in un gruppo di edifici raccolti intorno alla quattrocentesca parrocchiale di San Giacomo; in Borgata Celle si trova la parrocchiale settecentesca di Santo Spirito circondata da interessanti esempi di architettura alpina, arricchita da meridiane perfettamente restaurate e dalle affascinanti “Tetes coupées”, teste antropomorfe scolpite nella pietra e utilizzate come elementi ornamentali dalle popolazioni celtiche.

Al Mas de Brun sorge un attivo Osservatorio astronomico, dove nel corso dell’anno gli astrofili dell’associazione Bisalta di Boves guidano gli appassionati all’osservazione delle costellazioni.