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Federico Ferrero e l’elogio dell’orto, al Premio Roero


“Si parla spesso di ‘chilometro zero’, ma bisognerebbe iniziare dalle scuole e lavorare per far capire a chi vive su queste colline la bontà dei prodotti della nostra agricoltura. Temo che anche qui ci sia chi si rifornisce al supermercato di frutta e verdura, quando invece bisognerebbe farsi l’orto e, quando non è possibile, rifornirsi da chi è in grado di farlo.”
È così che Federico Ferrero, fresco vincitore di Masterchef, ha esordito lunedì 7 luglio scorso a Priocca in occasione della cerimonia finale del XXVI Premio Giornalistico del Roero. Ha portato una ventata di vivacità con quel suo fare deciso, che ha ribadito le sue radici piemontesi.
“Da buon torinese, con probabili radici familiari astigiane – ha continuato Ferrero – ho sempre apprezzato i vini di queste colline, in particolare il Roero Arneis che negli anni si è rivelato come l’interprete migliore della rivincita di questo territorio su un passato di fatica e difficoltà”.
È con questi messaggi che è iniziata la cerimonia del Premio Giornalistico del Roero, sotto un cielo che modificava ad ogni minuto il suo volto e con un vento che imperversava tra le case.
Giovanni Negro, che del Premio del Roero è il presidente, ha sottolineato il valore dell’iniziativa, non solo per le sue 26 edizioni, quanto soprattutto per aver premiato 155 giornalisti, tra italiani e stranieri.
Dopo i saluti di vari esponenti delle istituzioni, sono stati i giornalisti a prendersi la scena. Tre le sezioni del Premio per l’edizione 2014, dedicate alle testate locali, a quelle nazionali e, infine, alle internazionali. Nonostante la grande vivacità del Web, è stata la carta stampata a primeggiare, con un en plein di premi in tutte le sezioni.
Tra le testate a diffusione locale, due sono stati i giornalisti premiati, a pari merito: il novarese Massimo Delzoppo per l’articolo intitolato “Roero e Fontaneto, territori lontani ma simili”, pubblicato a ottobre del 2013.sulla rivista Nuovo Sestante e Paolo Destefanis, che sul Corriere di Alba ha scritto a maggio 2014 l’articolo dedicato a “Il rinascimento di Valmaggiore: terra estrema e piccolo regno”.
Altra coppia di vincitori per le testate a diffusione nazionale: i giornalisti Andrea Carpani e Chiara Rizzo (con le foto di Riccardo Zago) hanno vinto la loro quota di premio con l’articolo intitolato “Roero, il tesoro oltre il fiume” e pubblicato sulla rivista Sapori d’Italia. Al loro fianco, alla pari, si sono classificati Flavio Boraso ed Emanuele Coraglia, che sul n. 2 di Barolo & Co hanno sviluppato una lunga analisi dedicata al Roero Arneis l’imprevedibile, il vino portavoce del Roero.
Nella sezione testate a diffusione internazionale, è risultato vincitore Generoso D’Agnese per l’articolo intitolato “Un paesaggio che profuma di miele di nespola nel Piemonte cuneese: tra i paesi, i vigneti e i frutteti del Roero”, pubblicato su “L’Italo-americano” il 22 maggio 2014. Generoso D’Agnese ha raccontato ai milioni di italiani che vivono nelle Americhe il mondo del Roero, presentandone attraverso i sentieri tutti gli aspetti produttivi e paesaggistici, con particolare attenzione per i prodotti dell’alveare, del bosco e della vigna.
La cerimonia si è conclusa con una premiazione datata 2013: Giusi Panara di Rai Isoradio ha ritirato il riconoscimento attribuitole l’anno passato.

Il Piatto per il Roero Arneis, 25 anni ben portati
Terminata la cerimonia del Premio, è stato il prosciutto Crudo Cuneo a caratterizzare il grande aperitivo sulla piazza della chiesa parrocchiale. Il Crudo Cuneo Dop, frutto degli allevamenti suini della provincia Granda, ha accompagnato gli spumanti a base di Arneis di alcuni produttori aderenti all’Associazione Premio Giornalistico del Roero.
Nel frattempo, nei locali della mensa scolastica, al riparo dalle minacce di temporale, fervevano i preparativi per la XXV edizione del Piatto per il Roero Arneis, l’iniziativa ideata nel 1990 per dare un completamento al messaggio di qualità del Premio del Roero.
Nel tempo, sono stati coinvolti chef e ristoratori di blasone, tra i quali parecchi stellati, per dare lustro a un’iniziativa il cui scopo è da sempre quello di ribadire la grande duttilità del Roero Arneis.
Stavolta sono stati cinque giovani cuochi, tra i più promettenti che lavorano nel territorio del Roero, a scendere in campo e proporre a un centinaio di commensali i loro piatti ideati proprio per accompagnare il vino bianco simbolo del territorio.
Non è stata la tradizionale “cena sotto le stelle” perché l’andamento climatico non lo ha consentito, ma nella sostanza ci sono stati tutti gli ingredienti per dare vita a una serata di grande efficacia gastronomica e promozionale.
Ha cominciato Valerio Parmigiani del ristorante “Conti Roero” di Monticello d’Alba: il suo “Vitello marinato al profumo di erbe e fio0ri” ha portato in tavola la semplicità e il rigore delle materie prime di stretta origine albese. Poi è toccato a Marco Ruata, ottimo interprete della cucina di territorio alla trattoria “Savoia” di Pollenzo. Bella e gradevole la sua “Cipolla ripiena e nocciole con crudité di verdure all’Arneis”, un piatto sapido ma al tempo stesso fragrante, che ha rivelato una particolare attitudine per il Roero Arneis.
Molto applaudito è stato il piatto di Stefano Paganini, la “Pasta al forno degli orti di Magliano”, che è presente nella proposta ordinaria del suo ristorante “Alla Corte degli Alfieri” di Magliano Alfieri. Pasta e verdure, un binomio di fragranza e sapidità.
Ottima anche la proposta di Fabio Sgrò del ristorante “Marcelin” di Montà: la sua “Morbidissima lingua di vitello con radici di daikon, cipolla rossa e pera” è stata una delle sorprese più piacevoli, con la carne resa delicatissima e ben accompagnata da verdure di territorio e da ingredienti di provenienza più esotica.
Alla fine, per il dessert l’artefice è stato Davide Odore del ristorante “Io e Luna” di Guarene. Fresco della sua decisione di dedicare un impegno importante alla sua “pasticceria da asporto”, Davide ha stupito i presenti con cinque allettanti proposte sintetizzate dal titolo di “Pasticceria all’Arneis di Davide Odore”.
Alla fine delle degustazioni, dei confronti e degli abbinamenti con i tanti Roero Arneis, quest’anno si è passati alla votazione. Per celebrare le “nozze d’argento” del “Piatto”, tutti i commensali sono stati chiamati a selezionare il miglior abbinamento piatto – vino Roero Arneis.
A vincere è stata la “Pasta al forno degli orti di Magliano” di Stefano Paganini del ristorante “Alla Corte degli Alfieri” di Magliano Alfieri.
Alla fine, un brindisi conclusivo e l’arrivederci al prossimo anno.

(nella foto: Stefano Paganini e Marco Ruata intervistati da Terry Baccini)