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Fare pace conviene con la conciliazione


Dopo un anno e mezzo dall’entrata in vigore del decreto legislativo 28/2010 relativo alla “Mediazione civile e commerciale”, in Camera di commercio venerdì 12 ottobre si è focalizzata l’attenzione su ciò che è meglio fare per chi si trova coinvolto in una controversia civile o commerciale. Obbligatorio già per molte materie, il tentativo di mediazione dallo scorso marzo è diventato un passaggio necessario, prima di adire al giudice ordinario, anche per le liti in materia di condominio e di risarcimento danni derivanti dalla circolazione di veicoli a motore e di natanti.
I responsabili e i docenti di ADR Piemonte, l’organismo di mediazione delle otto Camere di commercio piemontesi iscritto al Registro del Ministero di Giustizia e all’elenco degli Enti per la formazione dei mediatori, unitamente al vicesegretario generale Unioncamere Tiziana Pompei, hanno esaminato la situazione attuale della mediazione a livello nazionale e regionale. Rosanna Chiesa (commercialista e formatore) ne ha ripercorso i tratti salienti, sottolineando i pro e i contro della procedura.
“Le Camere di commercio in questa settimana accendono i riflettori sulla mediazione, al servizio delle imprese e dei cittadini, per contribuire a ridurre i tempi e i costi del contenzioso civile – afferma il presidente Ferruccio Dardanello. I dati di questi mesi ci dimostrano che ‘fare pace’ è possibile e che la mediazione è la scelta giusta: in particolare, la percentuale di accordi raggiunti quando le parti si presentano arriva fino all’80% nel caso delle conciliazioni in materia di telecomunicazioni dove, grazie ad un protocollo d’intesa con l’AGCOM, le tariffe sono particolarmente vantaggiose e l’utente privato non paga le spese di avvio della procedura nei confronti, ad esempio, di un gestore di telefonia o internet”.
Altro dato positivo è il costante aumento delle adesioni alla procedura nel caso di controversie relative a contratti bancari e in materia di responsabilità medica, con conseguente aumento dei casi in cui si raggiunge un accordo soddisfacente per tutte le parti coinvolte, che non sempre sono soltanto due.
“Le conciliazioni gestite dal sistema camerale negli ultimi dieci anni sono state più di 124.000, con una durata media di 42 giorni per ogni procedura – spiega il vicesegretario generale Unioncamere Tiziana Pompei. Proprio il fattore tempo, oltre alla qualità del servizio erogato, costituisce il principale incentivo alla mediazione soprattutto per gli imprenditori, anche perché i dati recentemente pubblicati dalla Commissione Europea sui tempi della giustizia ordinaria vedono l’Italia tra gli ultimi in classifica, con un tempo medio di 393 giorni per l’ottenimento di una sentenza di primo grado”.
L’incontro, che ha registrato il riconoscimento dei crediti formativi da parte degli Ordini professionali degli avvocati, dei dottori commercialisti ed esperti contabili, dei notai e dei consulenti del lavoro, è stato occasione di dibattito, con interventi dei rappresentanti delle associazioni di categoria, che potranno avviare una fattiva collaborazione con ADR Piemonte per la diffusione della cultura della mediazione, e dei numerosi professionisti presenti.