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Entrano in produzioni i meleti che hanno sostituito i kiwi, produzione di qualità, ma si teme per le quotazioni


Mentre è in pieno svolgimento la raccolta delle mele autunnali, nei frutteti cuneesi si fanno le prime considerazioni sulla campagna in corso, cominciata nella seconda parte di agosto. Dalla Confagricoltura di Cuneo, che con i suoi tecnici e operatori sta monitorando la raccolta, traspare in generale ottimismo per un’annata contraddistinta, fin qui, da produzioni abbondanti e di elevata qualità, anche se non sempre il mercato ha garantito per il momento un’adeguata remunerazione ai frutticoltori.

“C’è molta offerta, a livello italiano ed europeo, con i prezzi che purtroppo ne stanno risentendo – spiega Claudio Sacchetto, presidente della sezione Ortofrutta della Confagricoltura di Cuneo -. Il prodotto è buono, con rese per ettaro interessanti, possibili grazie al positivo clima di questa estate. C’è però una produzione elevata anche in provincia di Cuneo, data soprattutto dal fatto che i tanti nuovi impianti messi a dimora gli anni scorsi hanno iniziato a produrre. I primi segnali dall’industria della trasformazione in merito ai corrispettivi non sono molto incoraggianti, ma ci auguriamo che il mercato dia dei segnali di risalita, è infatti presto per fare bilanci: quanto l’alta qualità delle mele cuneesi riuscirà ad essere equamente retribuita dal mercato lo sapremo solo a dicembre”.

“La qualità è buona, le pezzature sono medie, ma omogenee e questo è un aspetto positivo anche se dovuto alla sovrapproduzione – commenta Marco Bruna, segretario della zona di Saluzzo e Savigliano della Confagricoltura -. Le mele estive si sono presentate esteticamente belle e colorate, oltre che interessanti da un punto di vista organolettico. Anche in provincia, ci sono numerosi nuovi impianti già entrati in produzione: in molti, infatti, hanno deciso di abbandonare coltivazioni considerate più ‘rischiose’ come il kiwi per convertirsi alle mele. Indubbiamente l’attuale surplus di prodotto spaventa un po’, ma sarà necessario vedere anche come reagiscono i consumatori e se si riuscirà ad assorbire gran parte del prodotto e riequilibrare la situazione. Noi restiamo fiduciosi”.

In provincia di Cuneo la coltivazione del melo, soprattutto negli ultimi anni, è in rapida espansione specie per via dei nuovi meleti piantati in sostituzione del kiwi: dai 4.396 ettari coltivati a melo del 2015, si è passati ai 4.750 del 2016, per raggiungere nel 2017 quota 5.047 ettari, per una percentuale di crescita del 6,25%, solo tra il 2016 e il 2017. Dopo vite (15.761 ettari) e nocciolo (14.971 ettari), il melo è la coltivazione frutticola più presente sul territorio provinciale, precedendo kiwi, pesche e nettarine. Nel 2017 la produzione di mele è stata di 1 milione e 253 mila quintali, in deciso calo rispetto all’anno precedente. In controtendenza invece la Mela Rossa Cuneo IGP che nel 2017 è stata immessa sul mercato in 288 tonnellate, in aumento rispetto alle 219 del 2016. Un segno, anche questo, del crescente interesse verso questa coltura da parte dei produttori cuneesi (Fonte dati: Camera di Commercio di Cuneo).

“Il marchio IGP resta un’opportunità importante per la nostra frutticoltura, ma va potenziato maggiormente, attraverso azioni mirate per far sì che venga conosciuto e apprezzato sempre di più dai consumatori di tutto il mondo”, conclude il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia.