Efa, non c’è chiarezza su uso concimi e fitofarmaci
Una delle più recenti novità in merito alla PAC 2018 riguarda la gestione delle EFA.
Come ormai è noto, le aziende con una superficie a seminativo superiore ai 15 ettari devono destinare una certa quota di terreno ad aree di interesse ecologico, meglio conosciute come EFA. Queste possono essere, ad esempio, colture azotofissatrici (erba medica, soia…) oppure elementi caratteristici del paesaggio (siepi, alberi isolati…).
Uno dei sistemi più diffusi per adempiere all’obbligo delle EFA è quello di ricorrere alla coltivazione di colture azotofissatrici ammissibili. Esse sono descritte in un apposito elenco, il quale tiene in considerazione quelle che si ritiene possano contribuire positivamente all’obiettivo di migliorare la biodiversità.
Alcuni esempi di colture azotofissatrici sono la soia e l’erba medica.
Recentemente, le nuove linee guida a livello europeo, hanno introdotto alcune novità nell’ambito della gestione del greening, tra le quali spicca il divieto di utilizzo di prodotti fitosanitari sulle EFA.
Chiaramente, in un clima di cambiamento del genere, le aziende agricole devono pianificare dettagliatamente le semine.
Uno dei punti su cui, però, non vi è ancora chiarezza riguarda la concimazione. Ci si chiede, infatti, se, oltre al divieto di utilizzo di fitofarmaci sulle azotofissatrici dichiarate EFA, viga anche il divieto di concimazione. Il dubbio origina dal fatto che le linee guida comunitarie vietano l’uso di fitosanitari, ma l’idea di EFA, che è stato rivisitata, sembrerebbe ricondurre al concetto di coltura non sottoposta ad alcun tipo di trattamento.
Non resta, quindi, che attendere ulteriori fonti normative chiarificatrici.
Angelo Pasero, Agrieuro (Savigliano)