Sezioni


Eccellenze agricole cuneesi per le birre territoriali


Il progetto di ricerca “Eccellenze agricole cuneesi per birre territoriali”, ideato e promosso dall’associazione albese Accademia italiana della Birra, entra nel vivo della fase sperimentale, guidato dal coordinatore scientifico Giuseppe Zeppa del DISAFA (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali ed Alimentari) dell’Università di Torino.
Le attività sono sostenute dal contributo della Fondazione CRC, dell’Associazione Tecno.Food e dell’Azienda agricola Cascina Motta, e supportate grazie alla compartecipazione operativa del birrificio Soralamà e dell’ONAB (Organizzazione nazionale assaggiatori birra).
Massimo Prandi, presidente dell’Associazione Accademia italiana della birra, evidenzia gli obiettivi salienti perseguiti dal progetto: “In provincia di Cuneo sono nati i primi microbirrifici artigianali italiani, che si sono sempre contraddistinti per l’alta qualità delle produzioni, tanto da diventare riconosciuti a livello nazionale ed internazionale. Oggi è sempre più sentito tra i produttori ed i consumatori l’interesse verso birre prodotte con ingredienti locali, capaci di valorizzare le produzioni agricole del territorio. Il Made in Italy nel settore birrario, infatti, non deve solo esprimersi attraverso l’estro dei mastri birrai italiani, ma anche mediante l’impiego delle materie prime locali, provenienti dal territorio in cui il birrificio lavora e crea le proprie birre.
Per questo l’associazione ha proposto la realizzazione di un progetto di ricerca specifico per individuare prodotti agricoli tipici del cuneese da utilizzare quali ingredienti innovativi nella produzione di birra a livello artigianale. Siamo fiduciosi di ottenere risultati positivi non solo rispetto alle materie prime che verranno testate, ma confidiamo di essere imitati e di indurre, così, ulteriori microbirrifici ed enti a riproporre tali studi per altri prodotti tipici delle varie nicchie territoriali italiane”.
L’attività sperimentale ha previsto una prima fase di studio condotta dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali ed Alimentari dell’Università di Torino per la selezione delle materie prime da testare.
In particolare l’attenzione si è rivolta alla Nocciola Piemonte IGP, alle mele facenti parte della IGP Mela Rossa Cuneo, al Peperone di Carmagnola IGP, alle farine di vinaccia ottenute da Moscato, Chardonnay e Barbera nonché alle albicocche, in quanto sono i prodotti più rappresentativi delle differenti filiere agricole del territorio. Il professor Zeppa ha poi provveduto a definire la strategia sperimentale per la realizzazione delle mini – cotte, che saranno svolte nel corso delle prossime settimane impiegando l’impianto pilota del Birrificio Soralamà di Vaie, in Val Susa.
Il professor Zeppa così riassume il lavoro che sarà realizzato: “l’obiettivo del primo step delle micro-birrificazioni è di mettere a punto il processo produttivo, le modalità di impiego delle materie prime ed il dosaggio. Mediante prove successive si verificherà se tutti i prodotti agricoli individuati sono idonei all’uso come ingredienti per la birra e verranno messe in luce le eventuali criticità. Infine, una volta affinata la metodologia di produzione, si procederà alla realizzazione di cotte con un normale impianto da birrificio artigianale, per verificare l’effettiva possibilità di portare in produzione il risultato delle ricerche”.
I risultati della sperimentazione sono attesi per la fine dell’estate e verranno divulgati attraverso i portali web dei partner, nonché mediante conferenze tecniche pubbliche in occasione di manifestazioni locali dedicate alla birra ed al settore agroalimentare.
Roberto Tomasi, commercialista esperto del settore alimentare e co-fondatore dell’Associazione Accademia italiana della birra sottolinea che tale progetto può rivestire una grande opportunità per le piccole aziende del settore agricolo e birrario: “I prodotti agricoli di nicchia e di aree svantaggiate beneficeranno di un importante rilancio di mercato se potranno essere utilizzati come ingredienti caratterizzanti nella fabbricazione della birra, bevanda in forte crescita di consumo ed al centro dell’interesse di un movimento culturale dinamico, appassionato e sempre più ampio. Inoltre, per i microbirrifici poter utilizzare ingredienti locali rappresenta l’elemento più oggettivo, tangibile ed inconfutabile per difendere il
concetto di Made in Italy dei propri prodotti”.
L’associazione Accademia italiana della birra ricorda ai soggetti potenzialmente interessati (associazioni di settore, aziende agricole, birrifici, enti di ricerca) che è ancora possibile diventare partner del progetto di ricerca contribuendo in forma economica od operativa; per ulteriori informazioni in merito contattare i referenti dell’associazione all’indirizzo info@accademiadellabirra.it
I dettagli ed i risultati parziali e finali del progetto saranno divulgati sul sito ufficiale dell’associazione: www.giornaledellabirra.it