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Dino Scanavino presidente nazionale Cia


Dopo Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa, rispettivamente presidente nazionale e direttore organizzativo nazionale di Coldiretti, un altro piemontese balza ai vertici nazionali della rappresentanza agricola: Dino Scanavino è il nuovo presidente nazionale della Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori.
Imprenditore vitivinicolo e vivaistico di Calamandrana, nell’Astigiano, 53 anni, è stato eletto dall’assemblea riunita a Roma presso l’Auditorium della Tecnica e composta da 436 delegati, in rappresentanza degli 850.000 mila iscritti dell’organizzazione in tutta Italia.
Scanavino, già vice presidente nazionale dal 2010 nonché presidente della Cia di Asti dal 2002, sarà alla guida della Confederazione per i prossimi quattro anni e rappresenta il passaggio finale e definitivo da una governance mista composta da agricoltori e funzionari confederali a una tutta di agricoltori, come sancito dal nuovo Statuto. Succede a Giuseppe Politi, che è stato al vertice dell’organizzazione per gli ultimi dieci anni.
“Oggi i cittadini, agricoltori compresi, non si sentono rappresentati dalla politica – ha detto il neo presidente della Cia – e quindi è assolutamente necessaria quella che io chiamo una intermediazione buona tra gli interessi dei cittadini agricoltori e quelli della nazione, per curare il disagio che c’è nel Paese”.
“L’agricoltura è un settore fondamentale – ha spiegato Dino Scanavino -. Non solo è letteralmente la dispensa dell’Italia, ma rappresenta una risorsa strategica per la ripresa dell’economia. Anche con la crisi, infatti, l’agricoltura sta garantendo occupazione e produttività, spesso in controtendenza rispetto all’andamento generale”.
“Rivolgo a Dino Scanavino le mie più vive felicitazioni ed i migliori auguri di buon lavoro – ha dichiarato il presidente regionale della Cia Lodovico Actis Perinetto-. La elezione di un piemontese alla guida della nostra Organizzazione ci riempie di orgoglio. E’ anche un segno della considerazione di cui la Cia del Piemonte gode nel contesto nazionale“.
“La sua elezione avviene in un momento difficile per l’agricoltura – ha continuato Actis Perinetto -. Molte criticità penalizzano da tempo il settore: costi di produzione elevati, crisi dei consumi interni che si intensifica, non permettendo di scaricare sui prezzi di vendita le maggiori spese, condizioni di accesso al credito peggiorate che rendono più difficile e oneroso il finanziamento per le imprese, eccesso di burocrazia che complica la vita delle aziende“.
“Nei prossimi mesi, Dino Scanavino dovrà fare valutazioni e prendere decisioni di non poco conto – ha concluso Actis Perinetto -, ma l’indubbia competenza, la capacità di ascolto e le qualità umane che gli sono unanimemente riconosciute, garantiscono che saprà essere pienamente all’altezza del difficile compito che gli è stato assegnato. Gli ho assicurato la mia piena disponibilità e quella di tutta la Cia del Piemonte alla più fattiva collaborazione nell’interesse dell’agricoltura e degli agricoltori“.