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Cooperative cuneesi la crisi si fa più dura


Anche nel cuneese gli effetti della congiuntura economica sfavorevole si fanno sentire, creando ripercussioni negative per le imprese e la collettività. In questo panorama di reiterata persistenza dell’instabilità economica, anche le cooperative, che avevano retto bene alla prima fase della crisi marcatamente finanziaria del 2008, hanno ora difficoltà di tenuta nell’attuale contesto contrassegnato da forte crisi “reale”.
Dall’indagine congiunturale quadrimestrale che il Centro studi di Confcooperative elabora e divulga, si conferma che la ormai prolungata stagnazione della domanda interna sta fortemente incidendo negativamente sui margini operativi delle cooperative, conseguenza anche di un credito bancario sempre più razionato e costoso, contestualizzato in uno scenario di alta pressione fiscale.
Il peggioramento registrato negli ultimi mesi da alcuni indicatori congiunturali creano prospettive di breve termine poco incoraggianti, sia sotto il profilo produttivo che occupazionale.
In modo particolare si deve porre in evidenza la persistenza di un forte stress finanziario, determinato da una diminuzione della liquidità per il 33,5% delle cooperative in seguito all’allungamento dei tempi di pagamento, abbinato ad un incremento delle cooperative che non hanno ottenuto dal sistema bancario i prestiti richiesti (18,4%) e ad un 69,2% delle cooperative che hanno visto soddisfatta la richiesta di prestito bancario accompagnato però da un rialzo dello spread applicato.
Piccoli segnali di tenuta provengono dalle cooperative che fanno dell’export il loro core business e dalle cooperative medio/grandi che in questi anni hanno saputo adeguare i loro asset organizzativi, tecnologici e commerciali ai nuovi bisogni espressi dall’attuale dinamica congiunturale. Troppo poco, per non considerare il livello del sentiment del movimento cooperativo sul futuro del Sistema Italia ancora in territorio negativo.
“Siamo consapevoli che ci attendono altri mesi difficili – afferma il direttore generale di Confcooperative Massimo Gallesio – ma è chiaro che è nostro dovere insistere sulle linee di indirizzo già ampiamente tracciate dalla nostra Confederazione (rete tra cooperative, internazionalizzazione, innovazione, formazione) e sulla quale la nostra Unione cuneese sta ormai da lungo tempo lavorando per e con la propria base associativa”. “Malgrado il pesante tempo di crisi che stiamo vivendo – prosegue Massimo Gallesio – la cooperazione è riuscita a dare fino ad ora straordinari segni positivi sia nel campo del lavoro che della solidarietà, ed è questo il motivo per cui abbiamo la responsabilità di continuare a rappresentare un utile punto di riferimento ai bisogni del territorio e della collettività”.