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Cooperative, a rischio 5 mila posti in Piemonte


Le sacche di spreco presenti nel sistema di spesa pubblica «non sono ancora state aggredite in modo incisivo. Si può e si deve fare di più in tema di riforme istituzionali”.
Questo il giudizio netto delle tre maggiori associazioni di rappresentanza delle cooperative, condiviso anche in Piemonte da Federsolidarietà Confcooperative, Legacoopsociali, Agci solidarietà, unite nell’Alleanza delle Cooperative Italiane, sul ddl Stabilità.
Il provvedimento contiene «una misura di gravissimo pregiudizio, con cui si vorrebbe elevare dal 4 al 10% l’aliquota Iva, pari a un aumento del 150 per cento, per le prestazioni sociosanitarie ed educative svolte dalle cooperative in favore delle persone più deboli, come i bambini, gli anziani, i disabili» hanno evidenziato i rappresentanti regionali delle tre associazioni Guido Geninatti (Federsolidarietà) Anna Di Mascio (Legacoopsociali) e Mirella Margarino (Agci solidarietà).
“Se il provvedimento dovesse essere approvato – affermano i tre rappresentanti – in Piemonte sarebbero a rischio 5.000 posti di lavoro nelle nostre cooperative che già ora, con estremo sacrificio, continuano a erogare servizi e a mantenere l’occupazione, nonostante i ritardi dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione e la scure della spending review. Si tenga infatti presente che il 70 per cento del fatturato della cooperazione sociale proviene dagli enti pubblici, il 30 per cento dalla domanda privata delle famiglie, già in condizioni di grande difficoltà, e che i Comuni in primis, di fronte a un aumento dell’IVA, potrebbero trovarsi di fronte alla scelta di operare una contrazione ulteriore dei servizi alla popolazione.