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Consiglio dei Ministri e Federcaccia contro la nuova legge regionale del Piemonte sulla caccia


Il Consiglio dei ministri ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale del Piemonte sulla caccia contestando due norme, una delle quali caldeggiata in Consiglio regionale del Piemonte da una componente del governo nazionale.

“Si tratta di due punti secondari – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura del Piemonte, Giorgio Ferrero -, su cui avevamo dato disponibilità al confronto per eventuali modifiche, ma il governo ha voluto arrivare all’impugnativa, rendendo impossibile un dialogo istituzionale che consideriamo sempre positivo, al di là delle divisioni partitiche”.

“L’impugnativa – continua Ferrero – comunque conferma la bontà della legge piemontese sulla caccia, non essendo stati messi in discussione i punti cardine: le specie non cacciabili, la riorganizzazione di Atc e Ca e le relative incompatibilità, le domeniche di settembre chiuse all’attività venatoria, la possibilità di cacciare le specie dannose sui propri terreni. Tutti elementi che stanno trovando concreta attuazione sul territorio piemontese e da cui troviamo conforto sulla bontà del lavoro svolto”.

“Una rappresaglia, non si puó definire altrimenti il fuoco di fila di questi giorni contro la Regione Piemonte da parte del Governo a firma Lega e 5 Stelle”, commentano i consiglieri regionali del Pd Conticelli e Barazzotto.

“E che sotto la scure leghista sia caduta pure la legge sulla caccia – continuano – é paradossale. Abbiamo trascorso mesi di discussione, prima in commissione e poi in aula, a sentirci dare “lezioni” di ambientalismo dai colleghi del Movimento 5 Stelle. Peraltro per dotare la nostra Regione nuovamente di una legge di gestione dell’attività venatoria, dopo che la giunta guidata dal leghista Cota aveva cancellato con un colpo di mano la legge piemontese, lasciando dietro di sé un vuoto normativo inedito per il Piemonte.
In particolare l’articolo 6 impugnato introduce un elemento di trasparenza, cioè la possibilitá del silenzio assenso sulle richieste motivate dei proprietari che intendano vietare la caccia sui propri terreni. Un aspetto su cui i 5 stelle insieme al Partito Democratico avevano molto insistito. Peraltro una tutela della libera scelta dei cittadini sulla loro proprietá. Ora la legge é stata impugnata dal Governo di centro destra, per lanciare un chiaro messaggio alle lobbies piú intransigenti dei cacciatori. Le preoccupazioni ambientaliste e di tutela dell’avifauna piemontese sono giá dietro le spalle”.

Intanto, Federcaccia ha presentato ricorso al Tar contro il calendario venatorio per la limitazione delle specie oggetto di prelievo, le domeniche di settembre chiuse e l’obbligo di giubbotti ad alta visibilità per tutti i cacciatori. Fissata udienza per eventuale sospensiva il 12 settembre.