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Colture di secondo raccolto usiamole come biocarburante


La Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha approvato una serie di misure per la produzione sostenibile di biocarburanti.
Per Confagricoltura sono di notevole interesse, ma occorre concentrare l’attenzione sullo sviluppo di nuove tecnologie, come la seconda e terza generazione di biocarburanti, che utilizzano anche e soprattutto sottoprodotti e rifiuti. Infatti, i problemi non si risolvono fissando solo restrizioni agli obiettivi sui biocarburanti di prima generazione, ma incentivando la ricerca e l’innovazione e tenendo conto delle diverse realtà agricole e industriali dei Paesi membri. D’altronde, nel breve periodo, i biocarburanti di seconda generazione potranno contribuire in modo limitato al raggiungimento degli obiettivi europei, dal momento che i sottoprodotti e i rifiuti sono già inseriti in altre filiere industriali.
Confagricoltura fa presente poi che i cambiamenti repentini della normativa potrebbero produrre ingenti danni all’industria del settore, senza tener conto che oggi alcuni sottoprodotti dell’industria dei biocarburanti di prima generazione, come i panelli di soia e di girasole, svolgono un ruolo importante sul mercato delle proteine vegetali di cui l’Ue è ampiamente deficitaria.
Alla luce delle proposte approvate dalla Commissione Ambiente e dall’attuale situazione italiana dei biocarburanti, Confagricoltura auspica che venga finalmente sostenuto e promosso il biometano che utilizza per la sua produzione limitate superfici agricole, facendo largo impiego di biomasse che oggi non costituiscono reddito per gli agricoltori (colture di secondo raccolto oppure prodotte su terreni marginali, effluenti zootecnici, sottoprodotti agricoli e industriali).