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Collisioni a Bruxelles, con Barbera d’Asti, Vini del Monferrato e Confederazione italiana agricoltori


Il 4 e 5 marzo 2018 Bruxelles ha ospitato la prima tappa del tour internazionale del Progetto Indigena, il nuovo programma di didattica del vino italiano curato da Collisioni Progetto Vino &Food e dal suo direttore creativo Ian D’Agata, che in questa tappa ha collaborato con il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato e la Confederazione Italiana Agricoltori.

L’appuntamento, come ha sottolineato il direttore creativo Ian D’Agata, non è che la prima tappa dell’articolato percorso didattico di Indigena, che si pone l’obiettivo di dare vita a una formazione ad alto livello di professionisti internazionali sui vitigni, vini e cibi autoctoni piemontesi e italiani. Un progetto a cui Ian D’Agata e Collisioni lavorano ormai da più di tre anni,con incoming mirati sul territorio italiano e la creazione di percorsi di formazione e di specializzazione per persone che già lavorano nel settore. Un programma che quest’anno si struttura in modo ancora più ampio e che va a comprendere una serie di appuntamenti all’estero, curati e guidati da Ian D’Agata stesso, tutti sotto il cappello e il format di Indigena.

Da trent’anni ormai la mia passione sono i vitigni autoctoni che ho voluto raccontare in Native Wine Grapes of Italy– racconta Ian D’Agata Il mio obiettivo è sempre quello di divulgare la qualità del vino e del cibo italiano attraverso i nostri vitigni e materie prime uniche come anche i loro territori che sono altrettanto unici. La serie di appuntamenti all’estero, iniziata con l’evento di Bruxelles,culminerà nel festival internazionale di Indigena interamente dedicato ai vitigni autoctoni ed è un passaggio necessario e direi obbligato per aumentare la conoscenza e la comprensione dei nostri vitigni, vini, cibi e territori del vino e cibo presso gli esperti stranieri”.

Gli esperti, questa volta, verranno raggiunti direttamente nelle città nodali del mercato dell’enogastronomia, dove si formeranno sia in modo professionale e scientifico sia attraverso l’esperienza diretta, grazie all’intervento dei produttori, con la finalità di smuovere l’opinione pubblica e creare un network di interesse e di tendenza.

Il Programma dell’evento di Bruxelles, dedicato a un gruppo di oltre 60 professionisti di Belgio e Olanda articolato su due giornate diverse, si è declinatoin una serie di master class specifiche, volte a introdurre, approfondire e permettere la degustazione di alcune tra le maggiori varietà di uve e vini autoctoni del Piemonte, ma anche dei prodotti tipici della Regione. A guidare i seminari didattici Ian D’Agata, affiancato da una grande amica, la giornalista ed educatrice olandese Janna Rijpma, ma anche i produttori stessi, che sono stati chiamati a dare il loro contributo tecnico e personale alla spiegazione didattica.

L’obiettivo è quello di consolidare nei professionisti stranieri del settore che hanno partecipato una conoscenza scientifica di alto livello delle denominazioni più rilevanti dal punto di vista commerciale e al tempo stesso di permettere loro di avvicinarsi a denominazioni, vitigni, vini e cibi meno conosciuti o con produzione di nicchia, che risultano però fondamentali nel permettere una preparazione completa e nello stimolare la curiosità a scoprire sempre di più.

La prima giornata dell’evento, creata in collaborazione con il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, è stata infatti dedicata interamente ai vini autoctoni del Monferrato, con la partecipazione di numerose aziende di tutti i territori della regione, espressione di una grande identità, rappresentata dalle uve che danno grandi vini dalla produzione limitata e di alta qualità. Il progetto si ponein continuità con uno speciale percorso didattico e formativo che il Consorzio sta portando avanti in Italia e all’estero. “Questa è solo una delle iniziative – afferma il presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Filippo Mobriciche abbiamo intrapreso col Progetto Vino&Food di Collisioni per formare e informare gli operatori esteri delle nostre risorse vitivinicole che, nel momento storico attuale dei mercati internazionali, stanno vivendo un trend positivo di particolare interesse e curiosità”.

La seconda giornata si è invece concertata sulle varie espressioni del Nebbiolo in territori diversi (Barolo, Roero, Lessona, Colline Novaresi) e su alcune altre importanti uve del territorio piemontese: il Moscato Bianco, la Vespolina, la Nascetta, l’Uva Rara. A chiudere l’iniziativa un pomeriggio completamente dedicato alla scoperta e degustazione di alcuni prodotti di punta della Regione Piemonte: spiegazione e assaggio di prodotti a base di Nocciola Piemonte IGP, Aglio di Caraglio e i suoi derivati, Castelmagno d’alpeggio e l’Unico di Valli era, un formaggio delicato che viene fatto stagionare per sei mesi in grotte naturali.

Il tutto grazie alla partecipazione attiva delle realtà vinicole e agricole della Confederazione Italiana Agricoltori e al contributo dell’Associazione Piedmont Good Wines – sottolineano il presidente regionale della Cia, Gabriele CareniniIgor Varrone, direttore provinciale di Cia Cuneo – che, grazie al contributo ottenuto con il bando Misura 3.2 del PSR della Regione Piemonte, ha potuto far sì che ci fossero i fondi necessari per finanziare l’evento”.

È fondamentale, come sottolinea ancora Ian D’Agata, sensibilizzare il panorama internazionale sulla ricchezza dei vitigni, vini e cibi italiani e delle loro espressioni territoriali, per aumentare l’interesse e l’esigenza di formazione sui nostri territori e sui nostri prodotti. “Attenzione, questo progetto non è e non vuole essere l’ennesima mission estera del vino: è invece un format che ho sviluppato con Filippo Taricco, una persona che stimo molto e con cui lavoro felicemente da anni, che porterà ad avere in Indigena un punto focale dello studio dei vitigni, vini e cibi autoctoni e i loro territori. Uno storytelling continuo con la terra, i prodotti autentici e i produttori italiani che parte dall’Italia per andare all’estero e tornare poi in Italia, invogliando i grandi nomi del vino, così come i giovani professionisti, a venire direttamente sul luogo, a toccare con mano e a innamorarsi delle nostre terre. Che è poi la mission a cui Collisioni si dedica già da tempo, con full-immersion in territori specifici, come il Wine Educational Board e, naturalmente il Progetto Vino&Fooddel Festival Collisioni”.