Sezioni


Coldiretti chiede l’immediato blocco delle importazioni della carne di maiale proveniente dal Belgio


Stop alla carne di maiale importata dal Belgio dopo la scoperta di due casi di peste suina africana rilevati dalle autorità sanitaria belghe nella città di Etalle, a circa dieci chilometri dalla Francia.

L’Italia importa dal Belgio suini vivi e carni fresche e lavorate per un valore di oltre 52 milioni, in crescita nel 2017 del 4% rispetto all’anno precedente. Dopo la scoperta l’Autorità per la sicurezza alimentare del Belgio (Afsca) si è subito attivata con i ministeri competenti per stabilire misure d’urgenza per evitare l’estendersi della malattia agli animali allevati.

Il Piemonte dai paesi del nord Europa importa oltre il 30% dei suini per il consumo di carne fresca e circa 1,2 milioni di suini, invece, sono destinati per l’ 80% al circuito del prosciutto di Parma e San Daniele per un fatturato di 280 milioni di euro con circa 1100 aziende coinvolte.

“E’ urgente adottare misure idonee a tutelare gli allevamenti nazionali e garantire al consumatore la fornitura di carni provenienti da animali sani – sottolineano Fabrizio Galliati vicepresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale –. Alla luce di questi fatti, occorre sempre più accelerare sull’etichettatura obbligatoria d’origine su tutti i salumi e i prodotti trasformati, come abbiamo più volte chiesto alle Istituzioni, in una situazione che vede oggi due prosciutti su tre venduti in Italia provenienti dall’estero. Tutto ciò a tutela della salute dei consumatori e dell’economia delle nostre imprese. E’ altresì necessario – concludono Galliati e Rivarossa – togliere il segreto sui flussi commerciali con l’indicazione pubblica delle aziende che importano prodotti per consentire interventi rapidi e mirati”.