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Coldiretti, 800 dirigenti all’incontro con il ministro


Oltre ottocento dirigenti di Coldiretti Piemonte hanno partecipato a Cuneo all’incontro con il ministro dell’Agricoltura, Mario Catania. Erano rappresentate tutte le province piemontesi: Asti, Alessandria, Cuneo, Torino, Novara-Vco, Vercelli-Biella.
Il dibattito, tecnico e costruttivo, ha messo in evidenza le problematiche dell’agricoltura italiana ed europea. Particolare attenzione è stata data all’agricoltura piemontese.
Il ministro dell’Agricoltura è stato introdotto dagli interventi del presidente regionale Roberto Moncalvo, del direttore regionale Bruno Rivarossa e dei presidenti provinciali Roberto Cabiale di Asti, Roberto Paravidino di Alessandria, Marcello Gatto di Cuneo, Paolo Rovellotti di Novara-Vco, Paolo Dellarole di Vercelli-Biella.
Guardando all’Europa, Moncalvo ha evidenziato l’esigenza che la nuova Pac sia improntata all’agricoltore professionale, evitando di finanziare rendite di posizione, come avvenuto finora.
L’etichettatura e la rintracciabilità dei prodotti, da sempre nelle richieste di Coldiretti, in termini di necessità assoluta a tutela del Made in Italy, della salute dei consumatori e del lavoro degli imprenditori agricoli, è stato argomento condiviso e rilanciato dal ministro.
Nell’intervento, il ministro dell’Agricoltura ha evidenziato che il nostro Paese deve impostare una concreta politica nazionale, usando meglio i fondi europei che spettano all’Italia per lo sviluppo rurale. Ha auspicato che nel nuovo PSR vi sia un grande piano nazionale per promuovere la garanzia del reddito alle imprese, attraverso formule assicurative che vedono l’impiego di risorse pubbliche. Relativamente alla protezione del suolo agricolo, ha ricordato che negli ultimi dieci anni si sono persi 5 milioni di ettari di terreni, di cui 1,5 milioni cementificati. Una situazione che, a detta del ministro, deve essere fermata poiché la terra è un bene non riproducibile.
Venendo ad argomenti più locali, anche su sollecitazione dei rappresentanti dei Movimenti, Dario Perucca, delegato regionale Giovani Impresa, Graziella Boveri responsabile regionale Donne Impresa e Bruno Porta presidente regionale dei Pensionati, il Ministro ha ricordato il provvedimento che ha precluso la possibilità di realizzare impianti fotovoltaici sui terreni coltivabili. Ha inoltre evidenziato che, in futuro, anche gli impianti di biogas dovranno essere alimentati non più con il mais, bensì con sottoprodotti.
Una richiesta forte è stata fatta per la conservazione dell’acqua per fini irrigui: la necessità di piccoli e medi invasi nelle zone collinari e montane per trattenere l’acqua e cederla nella stagione irrigua alle coltivazioni. Relativamente alla difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese agricole, il ministro Catania ha evidenziato la necessità di un credito specializzato per l’agroalimentare. Gli attuali prodotti nuovi, messi in campo da Ismea, non sono più sufficienti per rispondere alle esigenze di credito delle imprese agricole.
Riattivare un rapporto interprofessionale nell’Ortofrutta, tagliando le troppe intermediazioni, calmierare la burocrazia in agricoltura, come si è già iniziato a fare nel settore del vino, sostegni alla zootecnia e in particolar modo a quella da carne, abbattimento dei costi del lavoro anche attraverso un più facile accesso ai voucher, il contenimento della fauna dannosa all’agricoltura, hanno concluso il partecipato dibattito.