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Castagne e “vespa cinese” giovedì convegno a Venasca


A dieci anni di distanza dal ritrovamento dei primi focolai del Dryocosmus kuriphylus o cinipide del castagno in alcuni aree del Piemonte la diffusione dell’insetto non si è arrestata. La “vespa cinese” è ormai un problema di carattere nazionale, tanto che il Ministero ha costituito un Gruppo di lavoro e un Piano nazionale per il settore castanicolo.
A parere di molti esperti entomologi la metodologia di lotta biologica sarà in grado di portare, nel medio-lungo termine, ad un ridimensionamento delle popolazioni del cinipide, ma nonostante gli sforzi compiuti e l’attuazione di misure preventive obbligatorie, la diffusione dell’insetto non si è arrestata. Ad oggi, quantificare l’impatto che questo insetto possa avere direttamente sulla produzione risulta ancora difficile, ma i danni sono evidenti e le soluzioni assenti.
A parte le parole spese in molti convegni e relazioni, di fatto la sensazione degli operatori è che ness risultato concreto sia all’orizzonte.
Se ne parlerà anche a Venasca, in Valle Varaita, nel corso di un convegno organizzato dal Comune, presso il salone comunale, giovedì 18 ottobre alle ore 21,00. Interverranno quali relatori Franco Parola, responsabile del servizio ambiente e territorio della Coldiretti Piemonte e Marco Benzo dell’area impresa e territorio di Coldiretti Cuneo; il tema è assolutamente attuale e pressante: “Quale futuro per la castanicoltura?”. L’ingresso è libero.