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Carne e latte, riscontri positivi sul prezzo e previsioni ottimistiche per il 2019 dal mondo Compral


Compral latte e Compral carni tirano il bilancio di fine anno nel consueto appuntamento assembleare di Cussanio perfetto anche per lo scambio di auguri tra i soci. Su entrambi i fronti le cooperative di allevatori cuneesi mostrano conti in ordine, consolidamento dei risultati e confortanti prospettive di mercato. Anche se, come sottolinea il direttore dottor Bartolomeo Bovetti, «nulla è mai conquistato per sempre, e l’impegno finora profuso dagli allevatori Compral va rinnovato e intensificato per le nuove sfide della globalizzazione».

Martedì, nella cornice del Giardino dei Tigli, si è tenuta la prima assemblea dei 230 soci di Compral Latte. Confermando le proiezioni di fine 2017, il presidente Raffaele Tortalla ha parlato di «riscontri positivi sul prezzo per i produttori della cooperativa, con buone ricadute per l’economia dell’intero territorio. Guardando avanti, il 2019 si annuncia sotto ottimi auspici». Compral Latte raccoglie giornalmente oltre 5 mila quintali di latte conferiti alla Inalpi di Moretta, dove la torre di sprayatura produce polvere di latte per la Ferrero di Alba.  «Una filiera completa che – ha osservato Tortalla – è motivo di orgoglio per il nostro sistema allevatoriale e punto di riferimento a livello regionale e nazionale ».

Per la Compral Carni, che ha riunito i soci giovedì sera, il trend di crescita degli ultimi cinque anni, frutto di costanti investimenti dal laboratorio al Miac al lancio del brand Fassoneria, ha portato il bilancio dai 24 milioni del 2012 a un fatturato stabile sulla trentina di milioni.  «Il traguardo raggiunto è importante – ha notato il direttore Bovetti – anche tenendo conto degli altri dati fondamentali: l’assenza di debiti, la piena esigibilità dei crediti, un patrimonio netto di oltre 2 milioni di euro e un buon rapporto fra costi e ricavi che, nonostante lo sviluppo delle attività sostenuto da continui investimenti, garantisce i margini sufficienti a garantire la remunerazione dei soci. Un ulteriore elemento di spinta viene dallo sviluppo della Fassoneria, che veleggia verso i dieci punti vendita in Italia dopo l’apertura di Catania e i prossimi lanci di Pompei e Cagliari. Su questo fronte abbiamo in animo di sviluppare nel prossimo anno un progetto ancora più articolato  che veda accanto alla nostra eccellenza della carne di Fassone altre iniziative orientate a caratterizzare la spiccata piemontesità della nostra offerta».

«Ma non dobbiamo dimenticare che il nostro principale cliente è la Grande distribuzione organizzata – ha sottolineato il direttore Bovetti – e tutti sappiamo quanto sia complesso e serrato il confronto sui listini. La Gdo ha le sue esigenze, chiede molto, e noi dobbiamo essere all’altezza delle domande, perché ci teniamo ai nostri clienti e vogliamo mantenerli».

Rispetto al tema dell’andamento della Piemontese sui mercati, il commerciale Compral Roberto Boetti ha fornito uno spunto da non sottovalutare: «Nel settore delle carni è in corso una forte polarizzazione, pochi grossisti hanno in mano le grandi partite di prodotto, così come accade con i suini e gli avicunicoli. La nostra Piemontese deve fare fronte comune e far pesare la propria unicità, per garantire il giusto prezzo».

Dopo l’intervento tecnico della veterinaria Alessandria Tropini sulla questione sanitaria legata all’uso di antibiotici, problematica di primo piano nell’ambito del benessere animale e della qualità del prodotto, è stato il presidente di Compral Carni Roberto Chialva a chiudere i lavori.

«Oggi la cooperativa conta 220 soci e rappresenta il principale player sul mercato della carne Piemontese, con dodicimila capi lavorati nel laboratorio del Miac. Siamo una grande e bella famiglia in cui ognuno di noi è responsabile per la sua parte di un destino condiviso. La nostra forza è credere in quello che facciamo cercando di farlo meglio, perchè operiamo in un mercato sempre più globale e difficile, dove la carne, come il latte, è in balia di una concorrenza spietata».