Sezioni


Carne: Bruxelles riapra il “dossier trasparenza”


«In Europa va riaperto subito il dossier trasparenza all’interno della discussione sulla nuova politica agricola comune. Lo scandalo dei prodotti contenenti carne equina evidenzia ancora una volta l’urgenza di garantire il controllo delle filiere zootecniche, pena una grave crisi di sfiducia del mercato».
E’ un vero Sos quello lanciato dalle tre Associazioni che si occupano dei bovini da carne. I vertici di Anaborapi (razza Piemontese), Anabic (razze Chianina, Marchigiana, Romagnola, Maremmana e Podolica) e Anacli (razze Charolaise e Limousine italiane) hanno sottoscritto un documento in concomitanza con il meeting nazionale della razza bovina Piemontese che si è tenuto martedì 12 marzo nell’azienda Gullino di Savigliano.
Scrivono i presidenti delle Associazioni razze bovine autoctone (Albino Pistone di Anaborapi, Domenico Romanini di Anabic e Roberto Nocentini di Anacli): «E’ assurdo che, proprio in un momento in cui i consumatori si interrogano sulle garanzie dei prodotti zootecnici, a Bruxelles si proponga di eliminare l’etichettatura volontaria della carne, limitando le informazioni disponibili a quel poco previsto obbligatoriamente. L’etichettatura volontaria – prosegue il documento – è un provvedimento che ha funzionato in modo eccellente per oltre dieci anni, sul quale gli allevatori italiani hanno investito e che permette al consumatore di ricevere importanti informazioni sul prodotto che acquista in macelleria».
In particolare, attraverso l’etichettatura volontaria è possibile conoscere la razza allevata, il tipo di alimentazione praticato, l’azienda di origine ed altre importanti notizie. Eliminare la possibilità di certificare la produzione significa tornare indietro di anni, fare di tutte le erbe un fascio e creare ulteriori possibilità di manovra a chi opera in modo disonesto.
«E’ fondamentale – concludono i tre presidenti – che Bruxelles riveda le proprie posizioni a salvaguardia del consumatore e delle produzioni tipiche Italiane».