Sezioni


Campi allagati semina del mais in ritardo


Campi allagati e precipitazioni ancora abbondanti. Una primavera decisamente piovosa sta mettendo a dura prova l’agricoltura cuneese, con particolari danni alla cerealicoltura. “Le semine del mais sono in ritardo rispetto al periodo canonico, quello del mese di aprile – commenta Davide Cravero, presidente sezione Cereali e Semi oleosi di Confagricoltura Cuneo -, e chi è riuscito a seminare, ha visto nascere, in media, non più del 60% delle giovani piante”.
Altri ancora sono stati costretti a riseminare, con tutti i disagi che questo comporta: “Un ritardo in questa fase – prosegue Cravero – ci porta ad avere un’incognita sul periodo di raccolta e sposta in avanti tutto il ciclo del mais”.
Problemi analoghi anche per il grano: “A marzo ed aprile la pioggia è caduta abbondante e il meteo non promette nulla di buono anche per maggio – precisa Cravero -; questo comporta gravi danni ai campi e alle piante dove, in molti casi, non si è potuto intervenire in modo tempestivo con i necessari trattamenti, aumentando i rischi di fusarium (o fusariosi della spiga), ruggini, microsporum e con l’incognita delle erbe infestanti”.
Anche l’efficacia delle concimazioni non si sa se sia andata a buon fine per il dilavamento, soprattutto nei terreni molto argillosi, dove l’acqua ristagna più facilmente ed il rischio di perdita della coltura è elevato per problemi legati all’asfissia radicale. “Dimentichiamoci pure le rese dell’anno scorso – continua Cravero -, viste le premesse sarà un’annata davvero difficile”.
Anche i frutteti soffrono questa primavera così piovosa. “I problemi principali nella frutta si sono riscontrati nei meli a causa dell’eccessiva pioggia caduta durante tutto il periodo della ripresa vegetativa, condizione che ha portato molte difficoltà sia nel contenimento di alcune patologie, come la Ticchiolatura, sia per quanto riguarda l’allegagione – commentano i tecnici di Confagricoltura Cuneo -; inoltre tutto questo ha comportato in molti casi anche un’asfissia delle radici, mentre alcune patologie fungine hanno colpito peschi ed albicocchi. La speranza è quella di riuscire, nonostante le forti piogge che continuano ad abbattersi sul nostro areale, a contenere lo sviluppo di tutti questi agenti patogeni”.