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Caccia al cervo in valle Varaita


La stagione venatoria, nonostante i ricorsi al Tar di tre sigle ambientaliste e le contro-delibere regionali, è comunque in pieno svolgimento. Sul territorio permangono problemi in alcune aree cosiddette “ SIC” e “ZPS”, cioè alcuni siti di protezione ambientale ed in particolare, in provincia di Cuneo:
Fiume Tanaro e Stagni del Neive
Zone umide di Fossano e Sant’Albano Stura
Altopiano del Bainale
Alto – Caprauna
Alte Valli Stura e Maira
Alpi Marittime
In tali zone l’attività venatoria è sospesa, in base alla DGR 26-4819 del 22 ottobre 2012.
Nelle restanti aree ricadenti nel territorio della caccia programmata l’attività venatoria è consentita.
E’ il caso del Comprensorio Alpino CN2 Valle Varaita in cui si caccia regolarmente, con una gestione del prelievo vincolata per capo, età, sesso e zona di prelievo. Ben lontani dalla baraonda di un tempo, dunque. “Nel nostro CA – spiega il presidente Floriano Luciano – è previsto il prelievo di 25 cervi, 360 caprioli, 98 camosci e 5 mufloni secondo regole prestabilite e condivise, sulla base di albi di merito e soprattutto stcensimenti molto approfonditi, coordinati dai due tecnici faunistici dipendenti del Comprensorio”.
Il CACN2 è uno dei primi ad essersi dotato, ormai più di 10 anni fa, di tecnici faunistici laureati; impostazione vincente seguito di recente anche da altri comprensori. Ciò assicura un approccio volto alla gestione faunistica prima ancora che al prelievo venatorio fine a se stesso.
Omar Giordano e Giorgio Ficetto – i due tecnici faunistici del CACN2 – illustrano il piano di prelievo attuato alla data del 22 ottobre: “ad oggi sono stati prelevati 5 cervi, 149 caprioli, 72 camosci e 3 mufloni. Ma ci attendiamo un indice di realizzazione in linea con le stagioni precedenti, prossimo al 100% del piano proposto”.
Due dei cinque cervi abbattuti due erano maschi adulti, fra cui lo splendido maschio adulto conforme, prelevato ai 1800 m dell’alta Valle di Bellino dal saluzzese Giovanni Damiano. Al recupero del capo, particolarmente arduo e faticoso, ha preso parte una piccola “impresa familiare” composta da Paolo, Michele e Renato Testa, nonché da Giovanni Damiano dal fratello Alessandro.