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Bioenergia agricola ecco lo Studio Enama


E’ stato presentato all’Eima International di Bologna, lo “Studio biomasse Enama”, condotto nell’ambito di un articolato progetto finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali con il coinvolgimento di Itabia, Agroenergie (Confagricoltura), Aiel (Cia), Fattorie del Sole (Coldiretti), Unima, e l’Università di Firenze. Lo studio, che analizza tutti gli aspetti del settore della bioenergia, a partire dalla disponibilità delle risorse sul territorio nazionale, fino alla descrizione di casi concreti di realizzazioni impiantistiche in aziende agricole, è scaricabile dal sito www.progettobiomasse.it
DUECENTO MEGAPETROLIERE. In Italia, solo facendo riferimento alle biomasse di tipo residuale, cioè gli scarti prodotti annualmente dal settore primario, si potrebbero valorizzare risorse con un contenuto energetico pari a circa 15 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Impiegando tali biomasse, nazionali e rinnovabili – questo emerge dalla ricerca – potremmo evitare il transito per i nostri mari di ben 200 megapetroliere, con vantaggi sia in termini economici (riduzione della bolletta petrolifera, e del flusso di denaro verso i Paesi esteri), sia in termini di sicurezza ambientale.
FOOD AND ENERGY. Su questi ed altri argomenti si è articolato il dibattito conclusivo da cui è emersa in maniera forte la necessità di affiancare alle attività di studio adeguate campagne informative che mostrino quanto il comparto agricolo possa trarre forza dal connubio tra produzioni
“food ed energy”.
Altro elemento di primaria importanza riguarda la questione della governance e quindi il coinvolgimento delle Amministrazioni centrali e locali nel guidare correttamente lo sviluppo della bioenergia verso i traguardi vincolanti del 2020 e quelli in via di definizione della Strategia energetica nazionale.