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Biodistretto agricolo la sfida del Tanaro


La cantina di Clavesana ha organizzato un interessante incontro pubblico per dibattere la proposta “dirompente” di far nascere nel territorio un “biodistretto capace di abbracciare l’intero territorio che ruota attorno al sistema naturalistico, sociale, paesaggistico del Tanaro ed alle sue tre principali eccellenze agroalimentari (Bue di razza piemontese, Nocciola Tonda Gentile, Dolcetto Dogliani) per garantire un’economia durevole e sostenibile”.

Alla presenza di un pubblico assai interessato hanno illustrato il progetto Anna Bracco, direttore della Cantina di Clavesana, Giorgio Ferrero, assessore regionale all’agricoltura, Monica Raspi, vicepresidente del Biodistretto del Chianti, Patrizio Michelis, agronomo con il coordinamento del giornalista Stefano Tesi.
Agricoltori e dirigenti della Cia di Cuneo hanno seguito i vari interventi, al termine dei quali Silvio Chionetti, vicedirettore dell’organizzazione provinciale, ha espresso il plauso all’iniziativa:

“L’ottima carne piemontese, le nocciole, il vino sono eccellenze della zona conosciute ed apprezzate ben oltre i confini regionali. Ci troviamo in un’area virtuosa nella quale, anche per merito del dinamismo dei dirigenti della Cantina di Clavesana e delle associazioni degli altri prodotti tipici, lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio si caratterizza per l’alto livello qualitativo e per il rispetto delle biodiversità. La Cia cuneese ritiene che la costituzione di un Biodistretto possa rappresentare una ulteriore promozione dello sviluppo di un’agricoltura e di un allevamento che, sempre di più, si identificano con sistemi di produzione responsabilmente a tutela della salute dei consumatori e con il minimo impatto ambientale. Il Biodistretto potrà favorire coesione e partecipazione di tutti gli attori della filiera (agricoltori, istituzioni, operatori economici, sociali, culturali, tusristici, associazioni di prodotto, consumatori), consentendo in tal modo di coniugare le diverse attività con le nuove frontiere della sostenibilità, trasmettendo in modo efficace i valori alimentari, etici, ambientali delle produzioni del territorio”.