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Batteriosi del noce tra diagnosi e cura


La batteriosi nel noce, dovuta allo Xantomonas Campestris Juglandis, è una tra le principali malattie legati alla specie e causa danni a carico di tutti gli organi verdi (foglie, germogli, fusti e frutti).

A fine inverno/inizio primavera, all’apertura delle gemme, comincia il periodo di maggior rischio di infezione e dura fino all’ingrossamento dei frutti.
Si consiglia quindi di porre la massima cura e tempestività nell’eseguire una buona difesa preventiva in occasione della potatura, cioè asportando il maggior numero possibile di tessuti infetti.

La difesa attiva si basa su 1-2 interventi, eseguiti alla stadio di apertura delle gemme (mani giunte) ed eventualmente ripetuti prima della fioritura femminile (dopo 10 – 15 giorni), se si verificano piogge abbondanti, oltre ai 40 – 50 mm..

Il trattamento va effettuato quanto prima, a partire dalle zone di fondo valle e utilizzando prodotti a base di sali di rame registrati su NOCE, tipo POLTIGLIA BORDOLESE (Poltiglia Disperss, Selecta disperss, Poltiglia manica, etc) o SOLFATO DI RAME TRIBASICO (Cuproxat, Tribase, etc) alla dose di 500-700g/hl.

Per maggior precisione, i dosaggi possono variare tra i 100 – 120 g/hl di rame metallo quali ossicloruro di rame 40% 250 – 300 g/hl, idrossido di rame 25% 400 g/hl poltiglia bordolese 20% 600 g/hl.

ANTRACNOSI (Gnomia Leptostylia o Marssonia)

E’ un fungo che provoca la precoce caduta delle foglie (agosto) anche necrosi a carico del mallo. Si sviluppa soprattutto nei mesi primaverili – estivi in presenza di piogge persistenti ed alta umidità. Si può intervenire in prevenzione a partire da fine fioritura. Si provvederà a predisporre ed inviare apposito avviso.

DISSECCAMENTO RAMEALE DEL NOCE

(Fungo Geosmithia morbida veicolato dall’insetto scolitide Pityophthorus Juglandis)

Si chiama anche “ Malattia dei mille cancri“ e si manifesta con un progressivo disseccamento dei rami e del fusto di numerose specie dei generi Juglans e Pterocarya.
Insetto e fungo sono originari degli Stati Uniti sudoccidentali e del Messico Settentrionale. L’ospite d’elezione è il Noce Nero americano (Junglans Nigra), ma anche altri noci possono essere colpiti.

E’ allo studio la sensibilità del noce comune (J. Regia). Al momento non sono stati individuati metodi di lotta chimica utili contro i due organismi. Qual’ora fossero osservati sintomi sospetti su specie del genere Junglas, si prega di segnalarli al Settore Fitosanitario: patologia@regione.piemonte.it.

CONCIMAZIONE

Si consiglia di eseguire una concimazione organica, con letame maturo e/o con un ammendante compostato verde (preferibile rispetto all’ammendante compostato misto perché più stabile e maturo) e, per i giovani impianti, successiva zappettatura del terreno attorno alle piante per interrare il prodotto concimante, eliminare le malerbe presenti (competitori con le radici) e rompere la crosta superficiale per facilitare la penetrazione dell’acqua e l’ossigenazione nel terreno e quindi delle radici.

Dosaggi: In terreni ben strutturati eseguire apporti localizzati intorno alla pianta con 2-5 kg/pianta; terreni sabbiosi o argillosi per i primi anni si consigliano concimazioni organiche con 25-30 t/ha
seguite da una lavorazione con erpice a dischi.

(Fonte: Mondagri, Alba)