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Aumentano le percentuali di compensazione Iva su alcune cessioni di legname, un vantaggio per i produttori agricoli


Il recentissimo Decreto Ministeriale 27 agosto 2019 ha previsto un innalzamento delle percentuali di compensazione IVA su alcune cessioni di legname.

Innanzitutto, è bene precisare che, per le cessioni di determinati prodotti, i produttori agricoli possono optare per un regime di determinazione dell’IVA speciale. Tale regime, a ben vedere molto diffuso in agricoltura, prevede che l’IVA da versare da parte delle aziende sia determinata applicando le percentuali di compensazione, vale a dire in misura forfettizzata. Quindi, se un’azienda, ad esempio, vende un prodotto con IVA al 10% e con percentuale di compensazione stabilita al 2%, si ritrova a dover versare l’8% di imposta.

Il DM in questione ha determinato un innalzamento delle percentuali di compensazione per alcune tipologie di legname. Di conseguenza, se aumenta la percentuale di compensazione, si riduce l’IVA da versare da parte dell’azienda agricola.

In particolare, è stato stabilito l’innalzamento al 6% delle percentuali di compensazione per tali casistiche:

  • legna da ardere in tondelli, ceppi, ramaglie o fascine; cascami di legno compresa la  segatura;
  • legno semplicemente squadrato, escluso il legno tropicale.

È bene precisare che il DM prevede l’applicazione retroattiva, con efficacia dal 1 gennaio 2019, di tali percentuali di compensazione.

Questa misura, prevedendo l’aumento delle percentuali di compensazione, può essere di sostegno per le aziende agricole impegnate nella cessione di legname rientrante nelle casistiche sopra descritte, in quanto, se in regime speciale IVA, possono godere di risparmi in termini di imposta da versare.

 

Angelo Pasero, Agrieuro (Savigliano)