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Aumenta il prezzo degli alimentari, ma gli agricoltori non coprono i costi


Nel mese di ottobre 2017 i prezzi al consumo di prodotti alimentari e bevande analcoliche sono aumentati dello 0,8% sul mese precedente e del 2,1% su base annua.

Lo evidenzia un’analisi dell’Istat, rilevando che la dinamica dei prezzi dei beni alimentari si deve per lo più all’andamento dei prezzi dei prodotti non lavorati, che salgono dell’1,7% in termini congiunturali con una crescita tendenziale del 3,8%, in accelerazione da +2,1% registrato nel mese precedente.

Al tempo stesso, i prezzi dei prodotti lavorati salgono dello 0,1% su base mensile facendo segnare una crescita su base annua pari a +0,8%, da +0,7% di settembre. Il sensibile incremento congiunturale dei prezzi degli alimentari non lavorati è dovuto per lo più al rialzo di quelli dei vegetali freschi, +7,5%; +12,1% la variazione annua, in accelerazione da +4,8% di settembre, su cui pesa il confronto con ottobre 2016, quando i prezzi dei vegetali freschi fecero segnare una crescita molto più contenuta su base congiunturale pari a +0,5%.

“La situazione resta difficile nei campi, dove spesso le quotazioni non coprono i costi di produzione per effetto delle distorsioni lungo la filiera – evidenzia Coldiretti -; proprio nel momento in cui si registra il record dei consumi di ortofrutta dal 2000 per effetto di una decisa svolta salutista, occorre dare a tutti la possibilità di portare a tavola cibi importanti per la dieta e per ottimizzare il rapporto prezzi/qualità il consiglio è quello di acquistare direttamente dal contadino per garantirsi prodotti di qualità e sostenere il territorio”.

 

(Fonte: Coldiretti Cuneo)