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Aperto il museo etnografico di Rocca de’ Baldi


“Il Museo storico–etnografico “Augusto Doro” del castello di Rocca de’ Baldi che oggi inauguriamo ufficialmente alla presenza di autorità e organi di stampa, rappresenta un’eccellenza per la nostra provincia. La raccolta più significativa del museo è la collezione che Augusto Doro, etnografo e appassionato di storia locale, mise insieme a partire dal 1971 per la Società per gli studi storici, archeologici e artistici della provincia di Cuneo. Per questa ragione la Provincia ha aderito da subito, come socio, all’associazione Centro Studi Storico-Etnografici e Museo Etnografico Provinciale a cui è affidata la gestione del museo, con lo scopo di farlo conoscere al grande pubblico e in particolare agli studenti delle scuole cuneesi perchè possano apprezzare la cultura del mondo contadino di ieri e di oggi”.
Così l’assessore provinciale all’Istruzione e Cultura, Licia Viscusi, ha dato il via formalmente al Museo di Rocca de’ Baldi, nel corso della cerimonia a cui hanno intervenuti il sindaco di Rocca de’ Baldi Bruno Curti, il presidente del Museo Michele Quaranta e il presidente della Società per gli studi storici, archeologici e artistici della provincia di Cuneo, Rinaldo Comba che ha poi accompagnato i visitatori alle sale del museo. Suggestiva l’ambientazione musicale offerta dagli strumenti degli allievi del Liceo musicale “Ego Bianchi” di Cuneo che si sono esibiti in alcuni brani d’autore.
Le opere esposte nelle sale tematiche (nascita del paesaggio rurale, cerealicoltura, coltivazione del mais, castanicoltura) e nelle sale in allestimento con materiali e strumenti agricoli sono dedicate alla memoria storica popolare e alla cultura materiale contadina della provincia di Cuneo. Negli ultimi anni si sono aggiunti, grazie ad acquisti e donazioni, altri reperti etnografici sui medesimi e altri temi. Il patrimonio etnografico del museo viene “esaltato” dagli strumenti multimediali, di grande efficacia visiva e comunicativa che fanno del Museo “Doro” uno spazio moderno e tecnologico, anche per questo apprezzato dai giovani.
Antiche mappe, carte topografiche, modellini e messaggi virtuali illustrano nelle prime sale le grandi trasformazioni dell’ambiente e la nascita del paesaggio rurale odierno. Gli sviluppi storico-paesaggistici fanno riferimento sia alla scala provinciale e regionale che al territorio circostante, le “terre dei Morozzo”, ben documentate dalle ricerche. Nelle sale successive, dedicate alla cerealicoltura, vengono descritti tutti gli aspetti della coltivazione dei cereali, dall’aratura alla conservazione. Fa da guida un lungo solco luminoso di grande impatto visivo, in cui sono disposte in sequenza le varie fasi della crescita del grano. Immagini dagli affreschi di antiche chiese, castelli e miniature, testimoniano le varie tipologie di aratro che per secoli hanno solcato le terre della Granda, insieme agli strumenti utilizzati per la mietitura, la trebbiatura, la spulatura. La presentazione della coltivazione del mais fa risaltare l’importanza ad uso alimentare di questo cereale e i filmati offrono la percezione del gesto, atto di una sapienza antica che deve essere documentata. Una ultima sala è dedicata alla castanicoltura che ha dato una grande impronta paesaggistica, culturale ed economica alle valli cuneesi: fotografie e strumenti di lavoro, mappe e video con i dati relativi all’importanza economica della pratica agricola.
La ricollocazione degli oggetti etnografici in precisi momenti storici, geografici ed economico-culturali permette, poi, di riscoprire le trame che li legavano alle esigenze produttive, agli ambienti, alla circolazione delle esperienze innovative. Alcuni attrezzi sono cambiati pochissimo per secoli ed altri sono stati vere innovazioni. Il museo sta diventando una raccolta importante, inserita in un’altra altrettanto eccellente, ma poco conosciuta, realtà che è il castello di Rocca de’ Baldi con il suo borgo antico e la piazza storica. E’ visitabile su prenotazione, da effettuare presso il Comune di Rocca de’ Baldi.