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Alpi del mare patrimonio dell’umanità


I francesi ne parlano con un’espressione illuminante: “les Alpes plongeant dans la Méditerranée”, vale a dire le Alpi che si tuffano nel mare. Proprio questa è una delle peculiarità del grande spazio transfrontaliero delle Alpi del Mare, nato dall’unione, per ora
solo progettata, tra Marittime e Mercantour, Marguareis, Alpi Liguri e zona protetta regionale dei Giardini botanici Hanbury con contigua riserva marina. Il contrasto tra catene montuose e aree costiere è la caratteristica distintiva dell’ampia superficie di cerniera tra
Piemonte, Liguria e Provenza, terra dagli indiscussi requisiti naturali e culturali per la varietà di specie animali presenti, le oltre 2500 specie botaniche e il ruolo svolto nell’ambito dell’incontro tra popoli e tradizioni che vivono sull’uno o l’altro versante. Su queste peculiarità si basa la candidatura a Patrimonio mondiale dell’umanità, ufficializzata attraverso l’iscrizione alla World Heritage list dell’Unesco.
Sabato 25 ottobre, in occasione della presentazione del progetto nel Salone d’onore del municipio di Cuneo, ho provato emozioni straordinarie, a coronamento di un sogno che cullo da decenni. Questo a cominciare dalla denominazione scelta per l’area, quell’espressione “Alpi del mare” nata negli ambienti camerali, apprezzata da tutti, legata a una regione transfrontaliera cui si guarda da tempo, affrontando le mille difficoltà di un progetto ambizioso che si dipana senza riferimenti a modelli precedenti. La consapevolezza di vivere in un angolo privilegiato sul piano paesaggistico, con mare e montagna che si confrontano nell’arco di poche decine di chilometri, sta facendosi determinazione e progettualità per approdare a un riconoscimento capace di attribuire un valore universale eccezionale e di assicurare valorizzazione e tutela. Il cammino è lungo, articolato, complesso.
Di certo, non mancano grinta ed entusiasmo, consapevolezza del proprio valere e diligenza nel superamento dei vari momenti procedurali.
Sulla validità del patrimonio messo in campo non ci sono dubbi. Le Alpi del mare, conseguenza di fenomeni tettonici che hanno inciso in modo significativo sui processi biologici di fauna e flora, hanno radici in tempi lontani, tra 30 e 15 milioni di anni fa. Tra le
cime più elevate, il massiccio dell’Argentera, e le massime profondità marine c’è un dislivello di quasi 6000 metri. Anche la variabilità climatica è ragguardevole, con passaggio dalla fascia mediterranea della Costa Azzurra a quella alpina o alpina continentale. Questo
in un’area di centinaia di migliaia di ettari di natura protetta, capace di offrire numerosissimi laghi, rocce geologicamente interessanti, animali e piante che altrove non esistono.
Il parco delle Alpi del mare è un tesoro straordinario, testimonianza dei principali periodi di evoluzione della terra, esempio di importanti processi ecologici e biologici in atto. Sono dunque i requisiti naturali a supportare la candidatura e l’aspirazione a essere collocati a fianco delle isole Eolie, delle Dolomiti, del Monte San Giorgio, dell’Etna e delle nostre Langhe, entrate di recente nella lista delle aree più belle della terra.
Le ricadute dell’inserimento nella lista sono indiscusse. Tutta l’area interessata e anche quelle confinanti sono destinate a veder crescere il loro appeal e a far crescere e sviluppare una green economy sempre più elemento indispensabile al nostro sviluppo, a coronamento di un processo che ha radici nell’800, quando Vittorio Emanuele II creò, in alta valle Gesso, la sua riserva di caccia. Successivamente ebbe luogo l’istituzione dei due parchi: quello francese del Mercantour e quello italiano dell’Argentera, gemellati sin dal 1987. La stesura dei dossier per la presentazione della candidatura congiunta a “Patrimonio mondiale Unesco” data 2001. Adesso, dopo l’intervento del Ministero
dell’Ambiente e la creazione del Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT), si è arrivati, finalmente, al primo passo ufficiale. Le “Alpi del mare”, il progetto capace di dare
visibilità ad un territorio appartenente al vissuto dei cuneesi, testimone di vicinanza con genti simili, un sogno che guarda lontano, si svela agli italiani, agli europei e al mondo, nella consapevolezza di essere unico, non ancora compromesso, capace di sfoderare
nuove capacità di attrazione e di far vivere emozioni irripetibili. Solo da noi, infatti, le Alpi si tuffano nel mare.

Ferruccio Dardanello
presidente Camera di Commercio di Cuneo