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Agrimeccanica, ok all’estero malissimo in Italia


Non dà segni di ripresa il mercato nazionale delle macchine agricole. Ad affermarlo sono i dati di FederUnacoma, la Federazione nazionale costruttori macchine per l’agricoltura, dai quali emerge che, dopo un calo complessivo per le trattrici pari al 30 per cento negli ultimi sei anni, il 2013 si è chiuso con un ulteriore segno negativo.
Il rapporto parla di un -1,7 per cento per le trattrici (corrispondente a 19.017 macchine, il livello più basso in tutta la storia della meccanizzazione dal dopoguerra ad oggi), di una diminuzione del 16,7 per cento per le trattrici con pianale di carico (motoagricole), e del 5,7 per cento per i rimorchi.
Nessun miglioramento neppure nei primi mesi del 2014. Nel periodo gennaio-maggio risultano in calo del 4,6 per cento le trattrici, del 41,8 per cento le mietitrebbiatrici, del 4,1 per cento le trattrici con pianale di carico, mentre in linea con il risultato, anch’esso negativo, dei primi cinque mesi 2013 risulta il comparto dei rimorchi, che segna +0,5 per cento.
Situazione opposta sul mercato estero, con le esportazioni che segnano nel 2013 un incremento complessivo in valore del 5,8 per cento. Crescita proseguita anche nel primo trimestre dell’anno in corso, con un incremento in valore del 6,2 per cento per le trattrici e del 3,1 per cento per le altre macchine agricole.
Proprio grazie all’export, nel 2013 il valore dei macchinari realizzati ha superato la quota di 7,7 miliardi di euro, “avvicinandosi – sottolinea una nota – ai livelli massimi, pari a 8,2 miliardi, raggiunti nel 2008, prima della crisi economica internazionale”.
In termini complessivi “il comparto della meccanizzazione per l’agricoltura e il movimento terra sfiora quota 10,2 miliardi di euro, con un incremento dell’1 per cento sul totale 2012”.