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Agreenculture Savigliano Ecco tutti i premiati


3.131 imprese e oltre 36 mila addetti, con una forte presenza di giovani, per un fatturato di 8,3 miliardi e un valore aggiunto di 1,6. E investimenti in innovazione green sopra la media europea. Tanto che le imprese del settore hanno ridotto tra il 2008 e il 2011 ben del 66% l’energia utilizzata per unità di prodotto.
È questa l’istantanea del settore della meccanizzazione agricola italiana. Comparto che, grazie agli investimenti in innovazione e sostenibilità, rinnova la sua competitività anche in tempi di crisi, contribuendo in modo importante all’export made in Italy. E che ha le proprie roccaforti in Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte. E’ nelle province di Mantova, Reggio Emilia, Cuneo, Cremona e Vercelli infatti che c’è la maggior concentrazione di imprese del settore.
Una specializzazione che si riflette anche sulle Regioni che maggiormente contribuiscono all’export italiano di macchine agricole. Non a caso l’Emilia Romagna è la regione che dà il maggior contributo in valore assoluto esportando macchinari per l’agricoltura per 998 milioni di euro, seguita dal Veneto con 915 milioni, quindi dalla Lombardia a quota 905. Fanno bene anche le Marche e il Piemonte, attestate rispettivamente sui a 442 e 319 milioni di euro (dati riferiti al 2012).
A questo settore importante del made in Italy la Fondazione Symbola e Coldiretti, in collaborazione con l’Ente Manifestazioni di Savigliano e l’Enama e con il patrocinio del ministero dell’Ambiente, per la 33/a Fiera della Meccanizzazione Agricola Italiana hanno dedicato la seconda edizione del Rapporto sulle tecnologie agricole verdi – AgreenCulture, ricerca espressamente dedicata alle innovazioni tecnologiche green nella meccanizzazione agricola e che è stata presentato oggi a Savigliano. Insieme a Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, Domenico Sturabotti, direttore Fondazione Symbola, e Albano Agabiti, della Coldiretti nazionale, hanno raccontato i dati e i casi di AgreenCulture Gloria Monasterolo, presidente Ente Manifestazioni di Savigliano ed Enzo Pagliano, per la Coldiretti.

SOSTENIBILITA’ E INNOVAZIONE
L’appuntamento, infatti, è stato anche l’occasione per premiare le aziende che hanno ricevuto la menzione del rapporto per la loro attenzione alla sostenibilità e all’innovazione verde.
Il rapporto e le menzioni nascono da un’indagine qualitativa che racconta la storia di una decina di aziende della meccanizzazione agricola italiana distintesi sul terreno delle innovazioni rispettose dell’ambiente, caratterizzate quindi da una riduzione dei consumi energetici, o dall’ottimizzazione dell’uso delle risorse e delle materie prime, oppure ancora dal minor ricorso all’utilizzo dei prodotti chimici e da un minor impatto sui terreni. Un’indagine per analizzare le tendenze in atto e individuare le linee di innovazione più competitive e promettenti di questo settore.
Il Rapporto e le relative menzioni prendono in esame tre categorie: sostenibilità dei processi produttivi, efficienza delle macchine agricole e tecnologie per l’ambiente .

I PREMIATI DI AGREENCULTURE
In questa seconda edizione hanno ricevuto la menzione del Rapporto sulle tecnologie agricole verdi – AgreenCulture le aziende: Landini – ARGO Tractors specializzata nella produzione di macchine agricole e la Same Deutz – Fahr Italia specializzata nella produzione di trattori, motori diesel, macchine agricole e macchine da raccolta, menzionate entrambe nella sezione sostenibilità processi produttivi; la Arag specializzata in accessori per l’irrorazione e la Salvarani che opera da anni nel campo delle tecnologie per il miglioramento delle prestazioni dei macchinari per la protezione delle colture, menzionate per la sezione efficienza dei macchinari agricoli; la Maschio Gaspardo e la Agricolmeccanica premiate nella sezione tecnologie per l’ambiente.

AZIENDE MENZIONATE DAL RAPPORTO
TECNOLOGIE AGRICOLE VERDI – AGREENCULTURE
Sostenibilità processi produttivi
Landini – ARGO Tractors S.p.A. (Fabbrico RE) – L’azienda, che festeggia quest’anno i 130 anni di attività, occupa una posizione di punta sul fronte dell’innovazione dei processi produttivi, grazie all’impiego – inserito dall’Ue in un programma Life – di biolubrificanti nelle fasi di rodaggio e test dei sistemi di trasmissione delle proprie macchine agricole. I sistemi di trasmissione, prima che le macchine vengano messe sul mercato, vengono sottoposti appunto ad una fase di rodaggio, realizzata, tradizionalmente, con oli minerali. Landini ha avviato una sperimentazione per sostituire i circa 8 mila litri di oli minerali impiegati annualmente in azienda (e smaltiti) con biolubrificanti, lubrificanti cioè di origine naturale. I risultati – i dettagli restano riservati fino alla conclusione, a settembre, del programma Life – sono molto positivi: non solo i lubrificanti bio sono meno inquinanti e hanno, quindi, costi minori di smaltimento, ma hanno una vita doppia rispetto agli oli minerali; hanno dato prova di un potere di ‘detergere’ gli ingranaggi molto maggiore; e assicurano, per questo, una vita più lunga (e dunque meno spese per il ricambio) anche per gli oli che il futuro possessore della macchina impiegherà nel motore.
Same Deutz – Fahr Italia S.p.A. -SAME DEUTZ-FAHR, con 7 siti fra Europa e Asia, è uno dei principali produttori di trattori, motori diesel, macchine agricole e macchine da raccolta al mondo. L’azienda ha avviato nell’headquarter di Treviglio (1400 dipendenti) una decisa politica di differenziazione dei rifiuti in tutti gli spazi aziendali (nei reparti, negli uffici e nelle aree ristoro). Politica che ha, come presupposto, la costituzione di nuove aree attrezzate di raccolta oltre alla formazione del personale, e all’impiego di presse per la produzione di eco-balle in plastica, carta e cartone, che riducono gli ingombri e il numero di viaggi per il trasporto. I risultati sono notevoli: con una riduzione dell’indifferenziato dal 95% del 2010 al 21 % del 2013. Inoltre, l’azienda ha avviato un processo di qualificazione dei fornitori anche in base alla qualità ambientale dell’imballaggio, con la definizione di un capitolato dedicato che predilige imballi recuperabili e rispedibili, e quelli di materiali omogenei o facilmente separabili.

Efficienza dei macchinari agricoli
Arag (Reggio Emilia RE) – Arag è una delle prime aziende mondiali nel settore degli accessori per l’irrorazione, con clienti in 85 paesi e un fatturato che negli ultimi anni cresce al ritmo del 20%: grazie all’investimento strutturale in innovazione – il settore R&D assorbe il 5% circa del fatturato – che ha ricadute importanti sulle produzioni agricole, sull’ambiente e sui bilanci del produttori. Il computer Syncro, ad esempio, rivoluziona gli impianti idraulici delle macchine da irrorazione: invece di 5-10 valvole da gestire manualmente (per caricare serbatoi, ripulirli, svuotarli,…) un solo device, un piccolo schermo touch, con operazioni programmabili e personalizzabili. Syncro non solo limita la possibilità di errore umano, ma produce una semplificazione e nella stessa macchina agricola. Oggi, infatti, gli impianti idraulici sono molto complessi perché devono essere ‘prolungati’ fino a raggiungere una posizione accessibile dall’operatore, dove vengono collocare le valvole. Con Syncro tutto questo non è più necessario, perché il controllo delle valvole è elettronico. Altro prodotto innovativo è la valvola elettronica Seletron: grazie al controllo di ogni singolo ugello che spruzza i prodotti sul campo, ottimizza il getto in base alla velocità alla quale procede la macchina, e, grazie al controllo satellitare, evita che una stessa parte di campo venga dimenticata, o, al contrario, irrorata più volte. Con una riduzione del 20% nel consumo di prodotti chimici.
Salvarani (Poviglio RE) – La ditta Salvarani opera da anni nel campo delle tecnologie per il miglioramento delle prestazioni dei macchinari per la protezione delle colture. Un esempio sono i banchi di prova per il controllo e la taratura delle irroratrici – di cui sono l’unico produttore italiano. I banchi di taratura per atomizzatori, ad esempio (tra le macchine più diffuse per gli interventi fitosanitari alla vite e alle piante da frutto), in dotazione ai centri di taratura, raccolgono attraverso captatori il liquido emesso dai macchinari agricoli e ne valutano l’adeguatezza a seconda delle diverse colture. Con evidenti guadagni in efficienza e riduzione nell’emissione in campo di fitofarmaci. La corretta taratura – procedura che le norme europee rendono obbligatoria dal 2016 – costituisce, inoltre, una maggiore garanzia per l’operatore.

Tecnologie per l’ambiente
Maschio Gaspardo (Campodarsego PD) – L’impegno di Maschio Gaspardo per la sostenibilità – le sue macchine vengono prodotte con basso impatto ambientale, notevoli risorse sono state investite per ridurre le emissioni degli impianti produttivi, anche con uso intensivo di pannelli fotovoltaici – ha avuto un risultato e un riconoscimento importante nella scelta da parte di Novamont di alcune specifiche linee di meccanizzazione dell’azienda padovana per la produzione di colture finalizzate alla filiera delle bio-plastiche. Le macchine Maschio Gaspardo, quindi, grazie alla loro qualità ambientale, sono diventate tassello di una filiera agricola/industriale che si avvia a diventare completamente ecocompatibile.
Agricolmeccanica Srl (Torviscosa – UD) – settore protezione delle colture – Agricolmeccanica è azienda all’avanguardia nell’uso efficiente dei fitofarmaci, con tecnologie innovative anche nelle piccole macchine come le spollonatrici (collegate sulla parte frontale del trattore, servono a disseccare chimicamente i polloni dei vigneti). Nel modello Drift Recovery 2, ad esempio, il prodotto in eccesso viene recuperato da appositi schermi che contengono il cosiddetto ‘effetto deriva’, viene filtrato e rinviato alla cisterna principale per essere riutilizzato. Un meccanismo che consente di ridurre del 66% la quantità di fitofarmaci impiegati, triplicando la superficie coperta. Con l’effetto ulteriore di ridurre di un terzo i tempi morti che servono a ricaricare le cisterne. Senza contare che questa super-schermatura garantisce una maggiore sicurezza anche per l’operatore alla guida del trattore.