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A Lagnasco il dibattito sul futuro della frutta


Il comprensorio frutticolo saluzzese sta vivendo un momento particolarmente difficile di identità e di prospettiva.
La crisi economica mondiale ha drasticamente ridimensionato gli scenari dell’esportazione e il calo dei consumi in Europa ha fatto il resto. La concorrenza dei paesi mediterranei favoriti da clima e costi di produzione inferiore tengono sotto pressione il nostro sistema commerciale molto frammentato e incapace di approntare una strategia comune e coordinata.
A una situazione di incertezza si sono aggiunti problemi fitosanitari legati in particolare alla coltura del kiwi con la batteriosi che sta falcidiando i frutteti. In questo quadro le aziende agricole sono sempre più sofferenti a causa della scarsa remunerazione dei prodotti e si trovandosi in molti casi in sofferenza economica sopratutto là, dove, investimenti troppo “entusiastici” presentano il conto che deve essere pagato.
Eppure il territorio saluzzese rappresenta un paniere di eccellenze agroalimentari, e frutticole in particolare.
Un clima favorevole alla maggior parte delle specie e capace di esaltare colori e profumi della frutta con condizioni pedologiche vocate alla coltivazione, rete irrigua capillare e assistenza tecnica ai massimi livelli, lo rendono uno dei migliori comprensori di produzione del nord Italia e non solo. Nell’ultimo decennio la protezione attiva dagli eventi climatici ha inoltre permesso di salvaguardare le produzioni, garanzia di continuità produttiva ed economica per tutta la filiera.
La produzione c’è. Il territorio c’è. Le strutture per conservare e gestire il prodotto ci sono; e ciò nonostante la frutta saluzzese resta in balia dei mercati non riuscendo a“portare a casa” un valore aggiunto capace di dare respiro e prospettiva alle nostre aziende agricole.
Ci domandiamo: perchè? Quali sono i motivi di sofferenza? Dov’è il nodo di questa situazione? E cosa possiamo fare? Chi? Come?
Il convegno, che l’associazione progettareFuturo propone, sabato 1 dicembre alle 9,15 nel Castello di Lagnasco, vuole essere un occasione di confronto, schietto e concreto, tra i vari attori della filiera frutticola saluzzese allo scopo di individuare su cosa e come intervenire per dare fiato e prospettiva alla produzione di frutta dell’altipiano occidentale della Provincia di Cuneo. Volutamente si è privilegiato il coinvolgimento di competenze locali, tralasciando gli “esperti esterni”, ritenendo importante convocare in uno stesso momento e allo stesso tavolo protagonisti nostrani del comparto che certamente, meglio di chiunque altro possono offrire un contributo “alto” alle tematiche accennate.
Il dott. Silvio Pellegrino, direttore del CreSO (centro di ricerca e sperimentazione in ortofrutticoltura) presenterà le caratteristiche e le potenzialità della filiera in un quadro nazionale, europeo e globale;
Al presidente di Confcooperative Cuneo Domenico Paschetta è stato affidato il compito di illustrare i nodi e le debolezze che “zavorrano” il nostro sistema locale;
Il cav. Michelangelo Rivoira, presidente dell’associazione esportatori ortofrutticoli piemontesi, affronterà il tema della mondializzazione dei mercati con cui il nostro sistema deve fare i conti, in termini di competitività qualitativa, organizzativa ed economica.
La successiva tavola rotonda a cui parteciperanno le organizzazioni sindacali, il presidente di Assortofrutta Domenico Sacchetto e Carlo Lingua, operatore commerciale import/esport, amplierà il confronto a 360° .
Le conclusioni finali saranno affidate all’assessore regionale all’agricoltura Claudio Sacchetto, che potrà suggerire delle piste di lavoro per il rilancio della frutticoltura saluzzese.
Al convegno sono invitati tutti gli operatori e responsabili del settore.

(nella foto: il castello di Lagnasco, sede del convegno)