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A che punto è il Psr del Piemonte? L’analisi del direttore regionale della Cia


Coordinare ed accertare l’effettiva attuazione del Programma di Sviluppo Rurale (Psr) 2014 -2020: sono questi i compiti del Comitato di sorveglianza che si è riunito per fare il punto sull’avanzamento finanziario e procedurale del Programma in Piemonte.

Il direttore dell’Assessorato agricoltura Gaudenzio De Paoli, quale Autorità di Gestione del Psr, ha introdotto la riunione presentando una serie di dati sui bandi già aperti, sulle risorse impegnate, sui pagamenti effettuati e sugli obiettivi di spesa da conseguire negli anni 2018-2019 per evitare il disimpegno delle risorse con la conseguente perdita di parte dei finanziamenti comunitari. Le indicazioni dell’Unione europea prevedono che, al fine della rendicontazione sullo stato di attuazione del Psr, siano da considerare esclusivamente le operazioni concluse, per le quali, cioè, sia stato erogato il saldo del sostegno finanziario.

Dalla relazione del direttore De Paoli é emerso un quadro fatto di luci ed ombre. Al mese di ottobre risultano essere già state attivate, attraverso i bandi emessi sulle diverse misure, circa il 60% delle risorse del Psr piemontese, la cui dotazione finanziaria complessiva é di oltre un miliardo di euro. Ma a fronte di molti bandi aperti e di alte percentuali di attivazione di risorse, i pagamenti segnano il passo, pur essendoci stata nel terzo trimestre del 2017 un’accelerazione significativa.

L’impegno sulle misure strutturali è in fase molto avanzata. Sulla misura 4 (miglioramenti aziendali) sono già stati emanati 12 bandi per un totale di oltre 76 milioni di euro, pari al 79% della dotazione complessiva della misura. Le domande trasmesse dai partecipanti a tali bandi sono state 1.440. Andamento analogo per la misura 6 (insediamento giovani), sulla quale sono già stati impegnati 35,8 milioni di euro, suddivisi su tre bandi, pari al 79% della dotazione finanziaria, a fronte di 848 domande presentate.

E’ ormai praticamente esaurita la Misura 10 (agroambiente) ed è in fase molto avanzata anche la misura 13 (indennità compensativa) sulla quale è già stato impegnato oltre il 60% del budget. Preoccupa il fatto che su quest’ultima misura le risorse disponibili risultano non essere sufficienti per coprire gli ultimi due anni di programmazione: il 2019 ed il 2020. Si attende, infine, ancora l’apertura dei bandi per le altre misure con molti tipi di operazioni.

La nota dolente per quel che riguarda lo stato di attuazione del Psr è rappresentata dal livello dei pagamenti effettuati, che vede il Piemonte nella parte bassa della classifica tra le regioni italiane. La spesa al 30 settembre è stata solo del 7,5% della dotazione finanziaria complessiva, rispetto alla media italiana dell’11,60%.  Questo significa non solo che le risorse finanziarie disponibili stentano a essere trasferite a favore dei beneficiari e a concretizzarsi in investimenti ed operazioni virtuose, ma che il Piemonte corre il rischio di incorrere nel pericolo dell’applicazione della regola del disimpegno automatico.

Per mantenere integro il budget del Psr piemontese é necessario che si riescano a spendere oltre 90 milioni di euro nel 2018 e 186 nel 2019. Si tratta di una sfida impegnativa per la macchina amministrativa regionale, che in passato ha battuto qualche colpo a vuoto. Il Psr del Piemonte sconta il fatto di essere partito con l’handicap di un’approvazione ritardata a causa della crisi politica del 2014 e necessita ora di un impegno straordinario per superare tutti gli ostacoli finora incontrati nella sua applicazione. Ostacoli peraltro in comune con la stragrande maggioranza delle Regioni italiane, visto che il nostro Paese presenta ad oggi una percentuale di spesa pari alla metà della media europea ed occupa la terzultima posizione tra gli Stati membri. Il nostro auspicio é che l’Italia ed il Piemonte sappiano recuperare il tempo perduto, così come hanno fatto nei precedenti periodi di programmazione in cui sono sempre riusciti a spendere l’intera dotazione finanziaria disponibile.

 

Giovanni Cardone, direttore Cia Piemonte