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L’Europa vieta l’uso degli insetticidi “Imidacloprid” e “Clothianidin” della Bayer e “Tiamethoxam” della Syngenta


Gli Stati membri hanno approvato il 27 aprile scorso una proposta della Commissione per vietare l’uso all’aperto di tre insetticidi neonicotinoidi (l’imidacloprid e il clothianidin della Bayer e il tiamethoxam della Syngenta) ritenuti pericolosi per le api, limitandone l’utilizzo alle sole serre.

Oltre all’Italia, hanno votato a favore del divieto Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, Austria, Svezia, Grecia, Portogallo, Irlanda, Slovenia, Estonia, Cipro, Lussemburgo, Malta, che rappresentano il 76,1% della popolazione dell’Ue. Quattro i Paesi contrari al divieto: Romania, Repubblica Ceca, Ungheria e Danimarca. Otto gli astenuti: Polonia, Belgio, Slovacchia, Finlandia, Bulgaria, Croazia, Lettonia e Lituania.

I neonicotinoidi sono degli insetticidi sistemici. Il loro utilizzo comprende la concia delle sementi di mais, del cotone, del colza, della bietola e del girasole, trattamenti fogliari di molti fruttiferi e di piante ornamentali e trattamenti granulari al terreno.

L’Italia è stata il primo Paese a sospendere l’impiego dei neonicotinoidi. Lo ha fatto nel lontano 2008 con divieti temporanei, rinnovati poi a ogni scadenza. A maggio 2013 anche la Commissione Europea ne vietò l’utilizzo per due anni, e poi di proroga in proroga fino ad oggi.

Dopo anni di polemiche lo stop ai neonicotinoidi è diventato definitivo e sarà applicabile dalla fine del 2018. Agli agricoltori italiani, ed ai maidicoltori in particolare, non resterà che rimettersi alla decisione presa dalla maggioranza degli Stati membri, avvalorata dal parere scientifico dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (ma ai pareri scientifici dell’Efsa ci si dovrebbe rimettere sempre e non solo quando conviene).

L’Europa dovrà controllare che tutti gli Stati membri, anche quelli che hanno votato contro il bando dei neonicotinoidi, rispettino il divieto, per evitare forme di concorrenza sleale nei confronti dei nostri coltivatori di mais, che dovranno sopportare dei costi di produzione aggiuntivi perché non potranno più contenere le infestazioni di parassiti – tra i quali la temibile diabrotica e anche alcune avversità endemiche come gli elateridi ed i virus – utilizzando le sementi conciate con neonicotinoidi. E’ possibile che alcuni Paesi non saranno severi quanto l’Italia nei controlli. I neonicotinoidi continueranno ad essere in vendita e potranno essere destinati ad usi non leciti.

Nonostante che il bando dei neonicotinoidi sia in vigore da alcuni anni, non sembra però che il problema della moria delle api si sia ancora risolto in modo soddisfacente. Negli ultimi anni le colonie di api sono diminuite fino al 50%. Molti esperti sostengono che il problema non sia riconducibile ad una sola causa, ma richieda un approccio multifattoriale, prestando la medesima attenzione a tutte le possibili cause individuate dal mondo scientifico quali il cambiamento climatico, la diffusione di virus, l’assenza di nuovi farmaci per la varroa, la mancanza di pratiche corrette da parte degli apicoltori nella gestione igienico sanitaria degli alveari.

 

Fonte: Cia Piemonte